LECCO – Un format pensato per chi vuole tornare a fare musica e teatro di strada, in piena sicurezza e aderendo a un progetto che intende dare nuova vita a spazi cittadini inutilizzati e fare del rispetto per il prossimo (con distanziamento e mascherine) e per l’ambiente (attenzione ai rifiuti e zero consumo di elettricità) punti centrali della sua filosofia. Si tratta di Senti come suona, la proposta nata da un’idea del musicista e producer Stefano Fumagalli e del designer Marco Menaballi per ripensare luoghi cittadini e animarli con performance di strada, riscoprendo angoli dimenticati e dando voce ad artisti locali.
Un grande contenitore di eventi accomunati dal medesimo intento: un unico cappello, in sintesi, per un progetto democratico, che funzionerà se ci sarà larga partecipazione di cittadini, associazioni e, più in generale, di realtà che intendono riportare la cultura in città. Basterà, infatti, seguire alcune semplici e chiare regole per tornare, una volta scelto il luogo da ripensare e lavorato in sinergia con le istituzioni, a dare voce all’arte, condividendo la filosofia Senti come suona. Esibizioni di trenta minuti per artista, guide con distanziamento da tracciare sul suolo, posizione sicura per il performer, volume moderato, rispetto del prossimo e del luogo: un piccolo vademecum da rispettare, così da rendere il progetto davvero fattibile e vincente.
«L’idea – spiega Stefano Fumagalli – mi è venuta spontaneamente, associando tre esperienze distinte. Da un lato c’è la mia professione e passione, quella del musicista, che mi ha portato anche a fare l’esperienza di busker: due anni fa, insieme a mia moglie Federica Spreafico – lei cantante e io chitarrista – abbiamo trascorso un mese sulla costa oceanica tra Francia e Spagna, suonando in scenari stupendi. A questo aggiungiamo la situazione attuale, con la pandemia e tutto ciò che comporta. Quando ho visto la segnaletica di distanziamento in alcuni bar e negozi ho pensato: perché non usarla per la musica e per gli spettacoli dal vivo? Dopo l’allentamento del lockdown, ho più volte passeggiato al tramonto sul lungolago di Lecco e ho immaginato di trasformare la vecchia tribuna per le gare di canottaggio in un piccolo hub per la musica e la performance di strada. Ho anche una connessione “genetica” con questo luogo, visto che il mio bisnonno (Angelo Pietro Panzeri) contribuì alla sua costruzione. Ho parlato di questa idea con l’amico Marco Menaballi, che con occhio da designer l’ha sintetizzata in grafica e immagini».
Ed è proprio dalla collaborazione con l’art director Menaballi che è effettivamente nato Senti come suona, nome e logo che prendono spunto, come spiega lo stesso designer, da «una canzone della band Sangue misto. Senti come suona – racconta – è la frase perfetta che racchiude l’ascolto della musica dal punto di vista dell’osservatore. Proprio come accade in questa proposta, gialla come il sole, che ha nel suo layout grafico una X disegnata e che segna un luogo, il posto dove accade la magia della musica. Senti come suona – continua Menaballi – è un concetto libero, disegnato con un carattere tipografico storico e che fa della semplicità la sua forza. Si tratta del font helvetica, usato da Massimo Vignelli nel suo design della metropolitana di New York: un omaggio, quindi, al designer, maestro delle indicazioni e della segnaletica. Come lo è lo stencil che segna il posto dello spettatore distanziato dagli altri, così da rispettare le norme in questo periodo di Covid-19. Senti come suona è, infine, un logo libero e che tutti possono utilizzare: perché, anche se ha le radici nell’hip hop, trova significato in qualsiasi genere musicale».
INFORMAZIONI – Punto di riferimento per il progetto è la pagina Facebook dedicata, dove è possibile trovare informazioni sulle regole e sulle istruzioni per artisti e pubblico e dove scaricare, tramite link, il materiale grafico per realizzare progetti render delle aree, stampare stencil per disegnare a terra le grafiche.