ARCHIVIO – “Ultima Luna”: la travagliata vita di Camille Claudel in scena a Carnate

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l'age murCARNATE – La travagliata esistenza della scultrice Camille Claudel sarà protagonista dello spettacolo di lunedì 1 settembre del festival L’Ultima Luna d’Estate, in programma dalle 21.30, a Carnate. All’interno del Parco di Villa Banfi andrà in scena, infatti, L’Âge mûr nié, realizzato da Scenaperta in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Il titolo della pièce ricalca quello dell’opera (L’Âge mûr) più famosa di Camille Claudel, sorella del poeta e drammaturgo Paul e allieva, musa e amante del grande Auguste Rodin. E proprio la tormentata storia d’amore con il noto artista francese, ricostruita grazie alle lettere scritte da Camille, sarà al centro di uno spettacolo che intende ripercorrere le tappe più importanti della vita della scultrice. Una vita, la sua, costellata di difficoltà e sofferenze che, all’età di quarantotto anni, la faranno ricoverare in manicomio, abbandonata dall’ex amante, per il quale muterà il sentimento di amore in un odio folle.

L'age mur nié 3Un epilogo tragico per una storia cominciata all’Accademia Colarossi, luogo in cui Rodin e Camille si incontrano per la prima volta: lui, di vent’anni più vecchio, invita la giovane a entrare nel suo atelier, dando inizio alla collaborazione e alla travagliata storia d’amore tra due figure che si influenzeranno e ispireranno a vicenda (è Camille che si cela dietro al volto femminile splendido e sensuale di Le Baiser). Una relazione che durerà fino a quando Rodin sceglierà definitivamente un’altra donna: la delusione che ne scaturirà sarà evidente nell’opera più famosa di Camille Claudel, L’Âge mûr, e contribuirà a far affiorare la malattia mentale definita dai medici come «Delirio di persecuzione basato principalmente su false interpretazioni e false immaginazioni».

«Creatrice di forme – spiegano gli organizzatori – Camille Claudel lavora con le mani e con il cuore, esprimendo una forza che la reclusione nell’ospedale psichiatrico di Ville-Evrard fa emergere con tutta la potenza distruttrice e alienante. Sì, perché la decisione di non creare più è tanto forte, per chi ha nella testa e nel cuore “del genio”, quanto quella di creare. Forse di più».

Lo spettacolo, interpretato da Federica D’Angelo e con la regia di Paolo Bignamini, sarà introdotto alle 20.30 dal critico e storico dell’arte Michele Tavola.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI – Teatro Invito, via Roma 19 – Perego (LC) | Tel. 039 5971282 | info@teatroinvito.it | www.teatroinvito.it

BIGLIETTI – Spettacoli serali 13 euro | Spettacoli per bambini – fuori abbonamento 5 euro | ABBONAMENTI Luna piena 90 euro | 3 Spettacoli a scelta 27 euro | 2 Spettacoli a scelta 20 euro | APERITIVI TEATRALI (fuori abbonamento) – prenotazione obbligatoria 13 euro.

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L'autore di questo articolo

Daniele Frisco

È il flâneur numero uno, ideatore e cofondatore del giornale. Seduto ai tavolini di un qualche bar parigino, lo immaginiamo immerso nei suoi amati libri, che colleziona senza sosta e che non sa più dove mettere. Appassionato di Storia e, in particolare, di Storia culturale, è un inarrestabile studente (!): tutto è per lui materia da conoscere e approfondire. Laurea? Quale se non Storia del mondo contemporaneo?! Tesi? Un malloppo sul multiculturalismo di Sarajevo nella letteratura, che gli è valso la lode. Travolto da un vortice di lavori – giornalista, insegnante di Storia, consulente storico e istruttore del Basket Lecco – tra una corsa di qua e una di là ama perdersi nel folk-rock americano, nei film di Martin Scorsese e di Woody Allen, nella letteratura mitteleuropea e, da perfetto flâneur, nelle strade della cara e vecchia Europa. Per contattarlo: daniele.frisco@ilflaneur.com