BRIVIO – Uno spettacolo che è tutto un divertente misunderstanding e uno che, per la chiusura del festival, ci parla di un tema oggi di grande attualità: il confine. Si prepara al suo ultimo weekend il festival I luoghi dell’Adda: dopo più di un mese di teatro e musica in luoghi fortemente suggestivi dislocati lungo il corso del fiume Adda, la rassegna promossa da Teatro Invito e sostenuta da Acel Service ha in serbo ancora due, ultimi, appuntamenti. Si tratta di Non ho capito di Teatro Pedonale e di Rimanendo sul confine di Karakorum Teatro, in programma rispettivamente per le serate di venerdì 7 luglio a Brivio e sabato 8 luglio ad Airuno.
Spettacolo che attraverso sei pezzi brevi fa ridere e riflettere sulle assurdità della vita e del linguaggio, Non ho capito andrà in scena venerdì a partire dalle 21.15 in Piazza Vittoria, a Brivio (in caso di pioggia sede GEB, via S. Antonio 2): diretto da Matteo Riva, lo show porta sul palco Cristian Casiraghi, Denise Carubelli, Nicolò Valandro, Cecilia Leardin, insieme nel dare vita a esilaranti sketch, dialoghi al limite dell’assurdo, situazioni paradossali, per svelare l’assurdità della quotidianità. Uno spettacolo che porterà in scena, stando alle anticipazioni, situazioni che ciascuno di noi si è certamente trovato a vivere. Un delirio di parole apparentemente incomprensibili e di fraintendimenti, il tutto infarcito da paradossi e ironia.
Ci si sposta ad Airuno, precisamente nella Corte di Giorgio della frazione Aizurro (in caso di pioggia CineTeatro Smeraldo), sabato sera, quando sempre a partire dalle 21.15 andrà in scena l’ultimo appuntamento dell’edizione 2017 del festival. Si tratta di Rimanendo sul confine, produzione Karakorum Teatro di e con Stefano Beghi, musiche di Marco Prestigiacomo e scenografie e illustrazioni di Jacopo Di Ienno. Al centro della storia che sarà narrata nella suggestiva corte di Airuno sarà un tema, come anticipato di attualità: il confine, qui raccontato e messo in discussione da una storia fatta di cose semplici, di paesi, di laghi, di Dei appena nati.
Un gioco teatrale sul contrabbando quasi romantico, come ne parlano dalla compagnia: «Un uomo cresciuto sul confine tra Italia e Svizzera – si legge nella presentazione dello spettacolo – ha un obiettivo: fare l’insegnante di scopa, “il gioco di carte più diffuso dell’era moderna”. Quali sono le regole per diventare una grande giocatore? E, soprattutto, esiste la partita perfetta? La risposta a questa domanda si nasconde nella grande partita del 3 aprile 1973. Il suo racconto ci porta a scoprire storie di confini e contrabbando, briganti gentiluomini, militari in esilio, le loro avventure sul confine tra legale ed illegale, bisogno e desiderio, coraggio e follia, in cui giocare è provare ad andare oltre, è concedersi il diritto di sentirsi un eroe. Quando si pensa ad un confine – ancora – il più delle volte si pensa ad una linea, ma per quanto si siano sforzati per cercarla, i protagonisti di questa “fiaba” quella linea non l’hanno mai trovata: forse si vede solo da lontano, oppure l’acqua e il tempo l’hanno cancellata. Forse non è mai esistita».
INFORMAZIONI – L’ingresso è libero. Lo spettacolo di sabato sarà preceduto, alle 19, dalla cena in p.za Resegone a cura dell’Ass. Amici di Tino (20 euro prenotazioni tel. 339.4492144).