OLGINATE – Le gesta di Guerin Meschino, cavaliere errante alla ricerca della sua terra. E poi le vicende di un asino/eroe che riuscirà a salvare il mondo dalla siccità. E ancora un tuffo nel Novecento italiano, attraverso la storia del bracciante siciliano Vincenzo Rabito. Tre storie diverse. Tre spettacoli per un nuovo fine settimana targato I Luoghi dell’Adda.
Si comincia sabato 27 giugno ad Airuno, più precisamente alla Corte di Giorgio nella frazione di Aizurro, dove alle 21.15 andrà in scena La Storia di Guerin Meschino di Teatri Comunicanti. Uno spettacolo che segue le tracce del romanzo quattrocentesco di Andrea de Barberino e che narra della storia di Guerin, giovane di nobile origine, rapito ancora in fasce da una nave corsara e venduto a un mercante di Costantinopoli. Secondo una reinterpretazione della figura del cantastorie, Marco Renzi racconterà la storia di Guerin e del suo girovagare per il mondo, alla ricerca della terra di origine. «Il tentativo – spiegano da Teatri Comunicanti – è quello di riprendere un’antica e mai scomparsa arte, quella del narrare. Su una scena cosparsa di barattoli, ruote di bicicletta, marmitte, comignoli e ferri vecchi di ogni genere, il racconto diventa teatro, la parola fonte inesauribile di immagini e di emozioni, e con questi semplicissimi ingredienti ogni volta, senza che nessuno se ne accorga, vive la magia e l’incanto del teatro». In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Cineteatro Smeraldo.
Due, invece, gli spettacoli previsti per domenica 28 giugno. Nel pomeriggio (alle 17), presso Casa Corazza a Monte Marenzo, è in programma la rappresentazione di Neranube, uno spettacolo per famiglie nel quale l’indiscusso e sorprendente eroe sarà l’animale forse più preso di mira e più denigrato di tutti: l’asino, che salverà il mondo dalla decisione del Cielo di non far piovere più. A raccontarci la sua storia saranno due personaggi girovaghi venuti da lontano, interpretati da Anna Oliviero e Franco Acquaviva.
In serata ci si sposta a Olginate, nel Convento di Santa Maria della Vite. Alle 21.15 si terrà, infatti, lo spettacolo di Teatro del Buratto Terra Matta. La pièce è tratta dall’omonima autobiografia di Vincenzo Rabito, un ragazzo del ’99, di quelli che giovanissimi furono mandati sul Piave per fermare l’avanzata austriaca. Rabito, un ex bracciante agricolo, nella sua monumentale (1027 pagine) opera ha attraversato tutto il Novecento e a partire dalle sue vicende personali, narrate in una lingua orale, grezza e farcita di parole in siciliano, è riuscito a far rivivere la Storia, quella dell’Italia. A raccontare in prima persona la vicenda di Vincenzo Rabito sarà l’attore Stefano Panzeri: «Vincenzo – spiega – non solo ti cattura con la bellezza della sua storia, ma arriva a sfidarti con le sue parole e la sua presenza, con una lingua a volte, almeno per un lombardo-veneto come me, che diventa gramelot, e con racconti straordinariamente avvincenti in cui si ride e ci si commuove. Vincenzo – prosegue Panzeri – ti regala immagini vive e già teatrali sulla carta e ti mostra, con franca saggezza popolare, l’essenza dell’italiano, il suo rapporto con lo Stato e con il bene comune, quel misto di eroismo e menefreghismo che ci contraddistingue spesso ancora come popolo». Per chi fosse interessato alle 20 ci sarà la visita guidata al Convento a cura dell’associazione S.Maria La Vite – Giuditta Podestà (3 euro).
Gli spettacoli sono a ingresso libero.