LECCO – Il denaro, il desiderio di ricchezza, la ricerca di facili guadagni. Un tema di 2.400 anni fa e insieme attuale, portato in scena da un attore e regista sempre graditissimo sui palchi lecchesi. Si tratta di Jurij Ferrini (qui una nostra passata intervista), di nuovo in città con il suo Dio Pluto, una riscrittura di Pluto, celebre commedia di Aristofane. Un nuovo appuntamento, questo, per la rassegna di prosa che il Comune di Lecco porta quest’anno al Teatro Cenacolo Francescano: in programma per martedì 13 marzo 2018 alle 21, lo spettacolo pone sotto la lente di ingrandimento il comportamento dell’uomo nei confronti del dio denaro, ieri come oggi. Una pièce, ancora, scritta, diretta e interpretata da Ferrini, produzione Progetto U.R.T., Compagnia Jurij Ferrini e Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano.
Al centro della vicenda narrata l’ateniese Cremilo, a Delfi insieme al tuttofare Carione per domandare al mitico oracolo se convenga educare il figlio all’onestà, virtù che difficilmente rende ricchi, o alla disonestà, con maggiori probabilità di un avvenire agiato. La risposta è da oracolo: seguire la prima persona che Cremilo incontrerà all’uscita dal tempio. Una persona che sembra essere un povero cieco ma che, in realtà, si rivela essere Pluto, dio della ricchezza. «Convinti che la menomazione del dio sia la ragione – anticipano dalla compagnia – della disomogenea distribuzione del denaro tra gli uomini, Cremilo e Carione si attivano per guarirlo, sconsigliati inutilmente dalla Povertà in persona. Un improbabile medico-santone compirà il miracolo, con conseguenze inimmaginabili per l’umanità intera». Sì, perché guarire la cecità e permettere a Pluto di redistribuire la ricchezza in modo più equo diviene, nella feroce satira di Aristofane, punto di partenza per un ribaltamento degli equilibri, per l’emergere di nuovi problemi tra gli uomini.
Ferrini si è quindi rifatto ad Aristofane, trovando delle equivalenze con la società di oggi, così profondamente cambiata in oltre due millenni di storia ma caratterizzata dai medesimi timori e desideri. «Il potere del denaro – commenta lo stesso regista – è un argomento che mi affascina. In questo caso ho voluto raccontarlo con una commedia graffiante, grottesca e pungente. Una commedia in puro stile “aristofaneo”, scritta per divertire e schiaffeggiare ogni perbenismo, per essere irriverente verso ogni potere costituito, sia esso divino o terreno. Nel partecipare a questo spettacolo non ci sarà da scandalizzarsi delle parole. Semmai – conclude – mi auguro ci si possa scandalizzare della nostra “divinizzazione” del denaro e di chi lo crea, lo gestisce e determina la vita economica delle persone».
INFORMAZIONI – Qui l’articolo con tutti gli appuntamenti della stagione. Biglietto singolo: 23 euro platea (18 ridotto), 17 galleria (13 ridotto). Per acquistare i biglietti online cliccare qui.