LECCO – Si chiude con uno spettacolo scritto dal grande regista e sceneggiatore Ethan Coen la Stagione dello Spazio Teatro Invito di Lecco. Produzione Il Giardino delle Ore/Mumble Teatro dal titolo Quasi una serata, la pièce andrà in scena sabato 20 aprile alle 20.45 e vedrà salire sul palco Davide Marranchelli (qui anche regista), Stefano Annoni, Paui Galli e Simone Severgnini.
Tre atti unici tra teatro dell’assurdo e ironia per uno spettacolo in pieno stile fratelli Cohen che affronta domande esistenziali quali l’eternità, il rapporto con Dio e con la propria coscienza, le relazioni e i sentimenti. Si tratta di un gioco nel quale viene proposto un Aldilà a immagine e somiglianza degli inferni di questa terra, attraverso discussioni fra coppie e dibattiti accesi tra divinità che amano e divinità che giudicano.
Uno spettacolo ricco di situazioni esilaranti e surreali, dove è il divino a essere a immagine e somiglianza dell’uomo e non viceversa, e che riflette anche sul teatro inteso come cerimonia, condivisione di domande e conflitti. «La scelta registica – spiegano infatti dalla compagnia – è stata quella di aggiungere un’ulteriore scatola teatrale, in cui si muovono gli attori quasi surrealmente costretti, oltre che ai propri ruoli, al loro ruolo di artisti; che devono muovere il pubblico, per provare a trasformare quella che altrimenti sarebbe quasi una serata in una serata memorabile».
Chiusura di stagione affidata, quindi, a una serata geniale e irriverente, spunto di riflessione sul rapporto tra l’umano e il grande mistero dell’esistenza.
INFORMAZIONI – I biglietti costano 15 euro (12 euro il ridotto convenzioni e 9 euro il ridotto under 30). Per contatti e prenotazioni: prenotazioni@teatroinvito.it; tel. 0341.1691394 (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13). Nei giorni di spettacolo il botteghino sarà aperto dalle 20 e la vendita online è su vivaticket.com. Le convenzioni che danno diritto a riduzione sono: scuole di teatro, SPI Cgil, Università Terza Età, abbonati Cineminimo, abbonati Mikrokosmos, utenti Acinque.
Foto in apertura Federico Galimberti