LECCO – Uno dei canovacci più rappresentati nella Parigi dei primi del ‘700, riproposto per la prima volta in epoca moderna, e allo stesso tempo un teatro popolare in cui si mescolano gioco, invenzione, amore, paura e dramma. Ultimo spettacolo della Stagione di Prosa Arancio del Comune di Lecco, Arlecchino muto per spavento va in scena mercoledì 15 marzo alle 21 al Cineteatro Palladium di Lecco e porta sul palco Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Francesca Botti, Pierdomenico Simone, Michele Mori, Stefano Rota, Maria Luisa Zaltron e Marco Zoppello, quest’ultimo anche alla regia.
Produzione Stivalaccio Teatro (in coproduzione con Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile di Verona), come detto si tratta di uno spettacolo di grande successo nella Francia della prima metà del Settecento. È nel 1716 che, dopo 15 anni di esilio, tornano a Parigi i Comici Italiani con un nuovo Arlecchino che non conosce il francese: Tommaso Visentini. Da qui il capocomico Luigi Riccoboni crea un originale canovaccio nel quale il servo bergamasco diventa, per la prima volta e come anticipa il titolo, muto.
Al centro della vicenda il giovane Lelio, follemente innamorato di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi che però l’ha già promessa in sposa a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe di Milano. È così che il giovane giunge a Milano per ricondurre alla ragione Mario e la madre Stramonia o, come ultima opzione, sfidare il giovane a duello. La notizia, che avrebbe dovuto rimanere nascosta, viene diffusa per tutta la città dal servitore di Lelio, Arlecchino. Per ridurlo al silenzio, il suo padrone gli gioca quindi un tranello: finge che un demonio sia imprigionato nel proprio anello e, se Arlecchino parlerà, il demonio glielo rivelerà e il servitore sarà decapitato. Arlecchino sceglierà, dunque, di chiudersi in un religioso silenzio, che però non gli impedirà di dar vita alle situazioni e ai tipici lazzi ed equivoci della Commedia dell’Arte.
«Una trama – spiegano da Stivalaccio – in cui gli intrecci si ingarbugliano sugli equivoci, ma lentamente si dipanano tra le gesta dei personaggi. E se queste esili vicende, ambientate in un mondo surreale e fantastico, echi dello splendore teatrale italiano di tempi lontani riescono ancora a strappare un sorriso, forse in quel preciso istante potrà rinascere la poesia del teatro, per troppo tempo silenziata e muta».
INFORMAZIONI – Biglietti: Posto Unico € 20,00 (ridotto – fino ai 30 e dai 65 anni – € 15,00), acquistabili online qui.