CANTÙ – Scuole occupate, fabbriche occupate, piazze occupate. Spesso si sente parlare di occupazione come forma di protesta non violenta. In qualche caso, però, si ha l’impressione che l’atto di denuncia in sé soverchi la ragione che ci sta dietro, l’obiettivo per cui si agisce. Non così “Occupy”, l’occupazione simbolica del Teatro San Teodoro di Cantù in programma fino a domenica 14 settembre, a opera di un gruppo di artisti autonomo e indipendente, e che mostra una lucidissima e costruttiva progettualità e un ideale di fondo assai attuale: in tempi in cui all’arte non si presta l’attenzione dovuta, in un momento in cui si tende a sfuggire alla cultura, avvertita come inutile o, nella migliore delle ipotesi, come incomprensibile perché troppo elitaria, occupare un teatro e autogestirlo significa invitare la popolazione a una partecipazione attiva e vitale. Significa restituire al luogo-teatro quel tradizionale valore di spazio d’incontro, di dibattito e confronto, oltre che di svago.
Ecco, dunque, che nel corso di quattro giorni di occupazione si avvicendano sulle assi del palcoscenico del San Teodoro attori, musicisti, performers, danzatori, disegnatori e cantanti, a dare vita a una “mini-stagione” eterogenea e vivace, fatta di workshop, spettacoli e performances a cui si potrà assistere a titolo completamente gratuito.
Parlano di “rivolta culturale”, i promotori dell’iniziativa: una rivolta che rivendica per tutti la libertà di espressione e il diritto alla cultura. Ed è in effetti rivoluzionario aprire gratuitamente i battenti di un teatro, tempio della cultura per eccellenza, che troppo spesso ormai allontana o intimorisce, per ospitarvi esibizioni di ogni tipo e per ogni gusto: si va dall’antica arte dei burattinai a workshop di yoga, danza del ventre e shiatsu; da performances di live drawing a vere e proprie maratone di musica, danza e teatro, secondo un programma ricchissimo ed equilibrato, che riportiamo di seguito.
Insomma, una proposta in veste insolita, che vuole essere sprone e invito a vivere di – e con – la cultura.
Per informazioni è attiva un’infoline, per posta elettronica all’indirizzo maddalena.massafra@mondovisione.org o tramite cellulare al numero 331.9780855. Per info: www.teatrosanteodoro.it.