MONTICELLO BRIANZA – Non guarda più al passato, all’infanzia e all’adolescenza, alle amicizie di un tempo, alla quotidianità della vita di provincia nel nord-est italiano. Marco Paolini, questa volta, guarda avanti. E si interroga su un futuro che non è quello a lungo termine, cui è facile attribuire le più incredibili, inimmaginabili, trasformazioni, bensì a quello immediato, dei prossimi anni, esattamente dei prossimi 5000 giorni. L’attore bellunese, celebre e apprezzato narratore, confeziona un nuovo album dopo tanto tempo e lo porta in versione studio a L’ultima luna d’estate, che sabato 3 agosto alle 18.30 (nel parco di Villa Greppi, a Monticello Brianza. In caso di pioggia Auditorium Istituto Greppi, via dei Mille 27) ha in serbo quello che, forse, è l’appuntamento più di richiamo dell’intero festival.
Si tratta di Numero primo, il nuovo lavoro di un uomo di teatro che, a distanza di più di una decina d’anni dagli ultimi Album (quelli realizzati per la tv), torna a proporre la formula narrativa che è stata suo punto di partenza. Una sorta di grande biografia collettiva, cui ora si aggiunge un nuovo, atteso capitolo.
Un capitolo che, come abbiamo anticipato, non ci trasporterà ancora una volta indietro nel tempo, in un’Italia che è quella degli anni Sessanta e Settanta: salutato l’alter-ego Nicola, i suoi amici e le sue avventure, qui il protagonista diventa un bambino del prossimo futuro, figlio di una donna che tramite Internet l’ha ceduto a Ettore, ora padre. Numero primo, questo il nome del piccolo: un bambino che farà i conti con l’evoluzione tecnologica, le mode, i tratti a volte surreali di un mondo immaginato dall’attore.
«Ho un’età – spiega Paolini, insieme a Gianfranco Bettinin autore di questo nuovo lavoro – in cui non sento il bisogno di guardare indietro, di ricostruire, preferisco sforzarmi di immaginare il futuro, così farò un Album con nuovi personaggi. Parlerò della mia generazione alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. Parlerò dell’attrazione e della diffidenza verso di essa, del riaffiorare del lavoro manuale come resistenza al digitale. Parlerò di biologia e altri linguaggi, ma lo farò seguendo il filo di una storia più lunga che forse – anticipa – racconterò a puntate, come ho fatto con i primi Album».
Al Paolini oratore il compito, quindi, di rendere credibili cose possibili domani e inverosimili oggi: «l’orizzonte temporale immaginato – si legge nella presentazione dello spettacolo – riguarda i prossimi 5000 giorni e se pensiamo a quanto il mondo delle cose sia cambiato nei 5000 giorni appena trascorsi, allora risulta necessario guardare al futuro con il beneficio del dubbio rispetto a ciò che oggi è ancora considerato inverosimile».
INFORMAZIONI – Per informazioni sui biglietti, prenotazioni e contatti: www.teatroinvito.it/lultima-luna-destate/info-contatti/. Per conoscere il programma dettagliato cliccare qui. L’ultima luna d’estate è un festival promosso da Teatro Invito e dal Consorzio Brianteo Villa Greppi. Il Flâneur, media partner, vi racconterà gli spettacoli e l’atmosfera che si respira durante la manifestazione.