LECCO – Siamo sul finire degli anni Sessanta e una decina di donne, raccolte in un salotto, si trovano a dialogare, a condividere storie, speranze, passioni. La compagnia amatoriale Namastè di Lecco porta in scena il celebre testo firmato dal drammaturgo canadese Michel Tremblay, Le cognate. Un nuovo appuntamento, questo, con la rassegna Teatro sotto la chiesta, che dopo lo spettacolo Tre giorni a Beslan della compagnia Ronzinante di Merate, per la serata di sabato 26 settembre (alle 21 in Sala Ticozzi, a Lecco) propone un testo in cui comicità e dramma si fondono, scritto negli anni che seguono il boom economico e l’affermarsi del consumismo.
Protagonista della seconda serata della rassegna di teatro amatoriale sarà, come anticipato, la compagnia nata sul finire degli anni Novanta nel rione di Germanedo, dal 2004 diretta dal regista Marco Ongania e ora alle prove con uno spettacolo che dietro all’apparente comicità cela un senso di frustrazione, una sorta di vuoto esistenziale che caratterizza le vite di «donne – anticipano gli organizzatori – tutte casa, chiesa e centro commerciale».
La vicenda è nota: dopo aver vinto un milione di punti premio che le permetteranno di acquistare mobili, elettrodomestici, stoviglie e tutto quanto possa desiderare per rinnovare la sua casa, Germaine Lauzon invita le amiche per aiutarla a incollare sull’album i punti vinti. «Un party per l’incollaggio. Ed è normale, in un contesto così variegatamente “femminile”, aspettarsi invidie e piccole cattiverie. In un crescendo di situazioni comiche che coprono baratri di solitudine e dolore si snoda una coinvolgente trama a orologeria, fatta di dialoghi, cori, flashback e monologhi», e in cui la tragicità di una consumistica società femminile non tarda ad affiorare.
«Le cognate – spiega infatti il regista, Marco Ongania – parte da un pretesto originale e simpatico, ma nel definire il genere del lavoro realizzato ci siamo trovati in difficoltà: è un dramma? Una commedia brillante e grottesca? O altro? Credo che una buona definizione sia quella di teatro dello smascheramento, cioè un racconto attraverso il quale i singoli personaggi omologati dalla storia stessa si rivelano (togliendosi la maschera dell’ipocrisia e dell’apparenza) come in realtà sono e vivono. Mostrando a se stessi e al pubblico una verità che non sempre è facile da accettare. Il testo – continua – prevede solo personaggi femminili, ma l’attuale conformazione della compagnia è mista. Non avrei mai rinunciato a un gruppo appassionato e compatto come la Namastè, quindi alcuni personaggi femminili sono interpretati da uomini. Un grande lavoro – precisa – è stato dedicato all’approccio di questi personaggi che per scelta non dovevano cadere nello stereotipo dell’uomo che imita la donna. Se lo smascheramento è totale e sincero allora l’attore sparisce, e al pubblico rimane l’essenza: il personaggio e la sua storia».
INFORMAZIONI – L’ingresso allo spettacolo costa 8 euro (ridotto per gli under14 4 euro). L’abbonamento a tutti gli spettacoli della rassegna costa 25 euro. Il prossimo appuntamento è fissato per il 3 ottobre, quando toccherà alla compagnia di Varese Teatro della Corte e al suo Gli ultimi saranno gli ultimi.