Il teatro contemporaneo tra politica, storia e attualità:
la stagione 24/25 dello Spazio Teatro Invito di Lecco

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LECCO – Da alcuni snodi e fenomeni storici del Novecento ai dilemmi del tempo presente per una stagione molto politica allo Spazio Teatro Invito di Lecco. Prende il via sabato 26 ottobre e proseguirà fino al 24 aprile 2025 il cartellone del teatro lecchese: una lunga programmazione che porta in scena, come sempre, alcune interessanti compagnie del panorama del teatro italiano contemporaneo.

Apertura affidata alla storia di una delle prime forme di resistenza al fascismo: quella degli scout. Intitolata Aquile Randagie e in programma per sabato 26 ottobre alle 20.45, la produzione Arca Azzura di e con Alex Cendron porta sul palco la storia di un gruppo di giovani scout milanesi, che nel 1928 hanno deciso di disobbedire al decreto del regime che dichiarava la soppressione dello scoutismo in Italia. La serata è  organizzata in collaborazione con Coop. Progetto Scout Noi raccontiamo.

È lo sport il grande protagonista anche di sabato 9 novembre. A salire sul palco sarà, infatti, uno dei più grandi pallavolisti della storia: Andrea Zorzi, in scena insieme a Beatrice Visibelli. Protagonista di quella generazione di fenomeni che, guidata da Julio Velasco, è salita più volte sul tetto del mondo, l’atleta narra le azioni mozzafiato, le vittorie leggendarie ma anche le sconfitte ancora brucianti. Uno spettacolo intitolato La leggenda del pallavolista volante e realizzato in collaborazione con Picco Pallavolo Lecco.

Foto Giulia Mastellone

Si prosegue sabato 23 con Non mi serve niente, produzione targata Teatro Libero (con Antonella Delli Gatti e la voce off di Massimiliano Lotti) che ripercorre il pensiero di Marx nel tentativo di decifrare il capitalismo contemporaneo, definito dalla compagnia «un pantano opprimente dentro cui si gioca la più formidabile macelleria esistenziale degli ultimi cinquant’anni».

L’ultimo appuntamento del 2024 è uno degli spettacoli più interessanti in programma: si tratta di La sparanoia di Fettarappa/Guerrieri (in programma per sabato 14 dicembre), una graffiante ironia sui conflitti di una generazione oppressa e sfruttata che cerca di riaccendere la voglia di rivoluzione. «Non ci sono buone notizie. La Sinistra – spiegano dalla compagnia – è defunta ed è meglio così. I giovani, addomesticati, non trovano più il piacere di delinquere e vivono a casa con l’ossessione dei lavaggi delicati. La Sparanoia è il grido perforante che muore in gola, è il pianto dei serial killer narcolettici e dei bolscevichi da divano».

Si riparte a gennaio, l’11 e il 12, con la nuova produzione di Teatro Invito, scritta e interpretata da Luca Radaelli e con la regia di Laura Curino. Lottavano così come si gioca si svolge in una cittadina di provincia negli anni ’70, dove il protagonista testimonia e rilegge i fatti degli anni di piombo in Italia, ricordando con nostalgia le epiche occupazioni giovanili e con lucidità la deriva della lotta armata.

È Viaggio ad Auschwitz A/R lo spettacolo in programma per il Giorno della Memoria. La produzione Il Melarancio di e con Gimmi Basilotta mette in scena la storia di un uomo che, durante la visita al campo di concentramento di Buchenwald, scopre il lato oscuro di sé e comprende che in una simile condizione potrebbe abiurare a tutti i suoi principi, per sopravvivere. Da qui la scelta di partire per un lungo pellegrinaggio a piedi, seguendo le rotte della deportazione. Lo spettacolo è a ingresso gratuito ed è realizzato in collaborazione con il Comune di Lecco.

Foto Carlo Borionetti

Sabato 8 febbraio spazio al racconto di uno dei più grandi scrittori di fantascienza: Philip Dick. Il monologo di Teatro delle Selve – con testo, regia e interpretazione di Franco Acquaviva – si intitola Valis e prende le mosse dall’omonimo romanzo di Dick e dalla sua biografia romanzata scritta da Emmanuel Carrère. «Di Philip Dick – si legge nella presentazione dello spettacolo – ci affascina la capacità di immaginare mondi futuribili ma anche livelli di realtà  complessi e compresenti l’uno all’altro. Dick è un viaggiatore di dimensioni spazio-temporali, dove passato presente e futuro tendono a scomparire e a mescolarsi».

Foto Elisa Vettori

Si torna a riflettere su temi contemporanei sabato 22 febbraio con La più grande tragedia dell’umanità di Evoè Teatro/Malmadur, con Gaia Bautista e Jacopo Giacomoni. Si tratta di un lavoro che porta il pubblico a essere protagonista e a riflettere sui meccanismi di percezione del dolore e sulle dinamiche comunicative con cui siamo abituati a guardarlo. I presenti dovranno infatti scegliere fra due tragedie: quella votata come più grande rimarrà in gioco, l’altra sarà scartata.

In occasione della Giornata internazionale della donna e in collaborazione con SPI Cgil, Tedacà Teatro porta in scena Donne. Lo spettacolo, in cartellone per il 7 marzo e con Valentina Aicardi, Francesca Cassottana e Costanza Frola, è un lungo e ironico viaggio nel Novecento delle donne italiane, tra imprese, lotte, battaglie e rivoluzioni, ma anche quotidianità e sconfitte.

La stagione prosegue sabato 22 marzo con Schifo di e con Stefano Bresciani e le musiche dal vivo di Luigi Crippa e Clara Zucchetti. Al centro della pièce Sad, uno studente iracheno, fuggito dal suo paese per evitare di andare sotto le armi durante la prima guerra del Golfo e rifugiatosi in una città della Germania, per sopravvivere vendendo rose.

Echi beckettiani, invece, venerdì 4 aprile, per uno degli spettacoli più interessanti in cartellone: Memori di Lorusso/Macrì. «Una geometria di pesi e contrappesi – spigano nella compagnia – un ballo da cabaret berlinese, un avanspettacolo dell’assurdo. Due attori e due uomini che lottano con l’assurdità dell’esistenza in scena e sul palcoscenico della vita, in omaggio al grande padre Samuel Beckett. Una memoria che c’è e non c’è, un presente che si ripete in tondo, in un cerchio di relazione». L’evento ha il sostegno di Periferie Artistiche e MIC.

Chiusura di stagione affidata, giovedì 24 aprile alle 20.30, a L’Agnese va a morire. Tratto dal classico della letteratura sulla resistenza di Renata Viganò, la pièce di e con Cristina Bartolini è realizzata in occasione della Festa della Liberazione in collaborazione con il Comune di Lecco ed è a ingresso gratuito. «Ci sono storie come quella dell’Agnese – si legge nella presentazione della serata – che sanno di un tempo primordiale. Gli inverni freddi, crepati e vuoti come le valli, le estati trasudanti vino e cocomeri spaccati, le stagioni di mezzo grigie come un incubo tedesco o colorate come un arcobaleno tra i raggi di una ferrugginosa bicicletta, escono dalla terra smossa e mettono radici nella gola della donna che racconta».

INFORMAZIONI – Per contatti e prenotazioni: prenotazioni@teatroinvito.it; 0341.1691394 (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13). Nei giorni di spettacolo il botteghino sarà aperto dalle ore 20. Vendita on line su vivaticket.com.

Biglietti: intero 15 euro; ridotto convenzioni 12 euro; ridotto under 30 9 euro.

Abbonamenti: stagione intera 100 euro; stagione intera ridotto convenzioni 80 euro; stagione intera under 30 50 euro; Intero 4 spettacoli 50 euro; ridotto 4 spettacoli convenzioni 40 euro; ridotto 4 spettacoli under 30 30 euro.

Foto in apertura @ Antonio Ficai

 

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