Dalla montagna come luogo di fuga e riscatto a Cada die teatro con una storia che vuole andare oltre le apparenze. Si apre così, con due spettacoli entrambi in programma per la serata di venerdì 28 giugno 2019, il ricco fine settimana de I luoghi dell’Adda, la kermesse teatrale itinerante organizzata da Teatro Invito e in programma in diverse località situate nei pressi del fiume. Ad accogliere un festival che venerdì sera si sdoppia e che proseguirà anche nelle serate di sabato 29 e domenica 30 sono i comuni di Varenna e Calolziocorte, pronti a ospitare rispettivamente I ribelli della montagna e Più veloce di un raglio.
Partendo dallo spettacolo di Varenna, l’appuntamento è in località Pino (in caso di pioggia Salone polivalente De Marchi), dove a partire dalle 21.15 ci si avventurerà tra le storie di coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile nelle alture del mondo. In scena, infatti, l’attore e regista Luca Radaelli e lo scrittore ed esperto di montagna Ruggero Meles, insieme ne I ribelli della montagna. Uno spettacolo, questo, che racconta come la montagna abbia rappresentato, sia in leggende che nella realtà, un luogo di libertà, di fuga, di riscatto: da Spartaco, lo schiavo ribelle che sfida il potere imperiale di Roma e che si rifugia sul Vesuvio, a fra Dolcino l’eretico, che predica il suo credo spostandosi di monte in monte.
Attesa sempre per le 21.15, questa volta nel Monastero del Lavello di Calolziocorte (in caso di pioggia Oratorio di Sala), anche la compagnia sarda Cada die teatro, sul palco con Più veloce di un raglio, liberamente tratto dal racconto “L’asino del gessaio” di Luigi Capuana. La storia è quella di un gessaio proprietario di molti asini tra cui uno particolarmente brutto: è magro, storto, spelacchiato, con la coda scorticata, come lo descrivono dalla compagnia, ma quando il padrone gli grida “Avanti focoso!”, eccolo alzare la testa, abbassare le orecchie e far rotare la coda come un’elica, pronto a correre velocissimo. Uno spettacolo che sembra insegnare come non ci si debba lasciar ingannare dalle apparenze, perché «anche un asino – si legge nella presentazione – può avere un cuore nobile ed i re e le principesse talvolta devono rimboccarsi le maniche per guadagnarsi un po’ di nobiltà».
L’ingresso agli spettacoli è libero.