BRIANZA – C’è il finale affidato ad Andrea Pennacchi, che a Casatenovo porta Mio Padre, Appunti sulla guerra civile. C’è il ritorno al festival di Corrado D’Elia, qui alle prese con un grande omaggio alla poesia. C’è il Pasolini raccontato da Dove sono le lucciole e, in un weekend fittissimo di appuntamenti, spazio anche per un’insolita passeggiata con Otello e spettacoli per famiglie. Dopo una decina di giorni di teatro nelle cascine, nei parchi e nelle ville del Parco Regionale di Montevecchia e Valle del Curone, il festival L’ultima luna d’estate di Teatro Invito e Consorzio Villa Greppi si avvia verso la chiusura e lo fa con due giorni – sabato 4 e domenica 5 settembre – ricchi di proposte.
Un fine settimana che ha in serbo alcuni degli spettacoli più attesi di questa edizione e che si apre sabato alle 16.30 alla Cascina Bagaggera di La Valletta Brianza, dove il Collettivo teatrale Bertolt Brecht porta I racconti di Fernando di e con Maurizio Stammati, burattini di Carlo De Meo. Una pièce per famiglie divertente e a tratti malinconica, dove teatro di figura e teatro di strada si incontrano per narrare le avventure del pescatore e panettiere Fernando, detto ‘la montagna’ per la sua mole.
Secondo appuntamento di sabato pomeriggio quello fissato per le 18.30 nell’area del Museo Etnografico di Bulciago, dove Casa Shakespeare accompagna gli spettatori in una Passeggiata con Otello tra prati e boschi. Uno spettacolo itinerante: un incontro con un’anima letteralmente divisa a metà, tra gelosie, amori e amicizie infrante «e che – come anticipano dal festival – attraversa la spina dorsale del testo, dall’odio di Jago a Otello al Senato, dalla rissa a Cipro alla circonvenzione di Cassio, dal mostro dagli occhi verdi al letto di morte».
In serata (alle 21) si raggiunge la splendida cornice di Villa Besana di Sirtori per la nuova coproduzione Teatro Invito/Ortoteatro: si tratta di Dove sono le lucciole, testo e regia di Luca Radaelli. Con in scena Stefano Bresciani e Fabio Scaramucci e piano luci di Andrea Violato, lo spettacolo ha per protagonista un giornalista che vuole ricostruire la vocazione letteraria di Pasolini recandosi dove questa è cominciata, in Friuli. A guidarlo è uno degli allievi dello scrittore: «attraverso i suoi ricordi – spiegano da Teatro Invito – emerge un Pasolini inedito, primordiale, un viaggio alla ricerca del suo mondo poetico, del rapporto con la natura, simboleggiato dalle lucciole ma anche della sua visione del mondo, sempre legata agli ultimi della terra».
Ricchissima – e con appuntamenti tra i più attesi – anche la giornata conclusiva del festival: domenica 5 settembre si parte alle 16.30 al Monastero della Misericordia di Missaglia con lo spettacolo per famiglie Qua Qua Attaccati là, storia di oche magiche, principesse ribelli e giovani coraggiosi di Ortoteatro con Federica Guerra, scene, figure e costumi di Mauro Fornasier e Paolo Pezzutti. Alle 18.30 la scena è tutta per Corrado D’Elia, che nel cortile del municipio di Sirone porta il suo Poesia, la Vita, perfettamente in tema con questa edizione del festival. Un vero e proprio percorso emotivo, il monologo: una confessione pubblica, un invito alla bellezza, alla riflessione e al sublime, attraverso i più grandi versi della poesia mondiale.
Per il gran finale ci si sposta all’Auditorium di Casatenovo, dove alle 21 è atteso l’autore e attore padovano Andrea Pennacchi. Un appuntamento da tutto esaurito e che ha per protagonista il monologo Mio Padre, Appunti sulla guerra civile, che racconta il viaggio di un figlio alla ricerca del padre e della sua storia di partigiano e prigioniero. Un racconto in cui Pennacchi descrive i fatti, mescolando episodi di ridicola goffaggine ad azioni di coraggio epico e mirabilmente “giuste”. «Quando è morto mio padre – spiega lo stesso attore – mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente, e c’è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c’è più. Così sono finiti i miei favolosi anni’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza. Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose».
INFORMAZIONI – La prenotazione è obbligatoria (tel. 346.5781822 | segreteria@teatroinvito.it) | BIGLIETTI Spettacoli serali € 13 | Spettacoli per bambini – fuori abbonamento € 5 | ABBONAMENTI Luna piena € 90 | 3 spettacoli a scelta € 27 | 2 spettacoli a scelta € 20. Riduzioni: Soci Arci; utenti Acel che portino con sé una bolletta.