LECCO – Il lavoro in fabbrica, indispensabile per garantire un futuro dignitoso alla famiglia. Un lavoro per molti ritenuto un privilegio: una grande azienda, un posto sicuro. Ma la sicurezza è a un certo punto messa in discussione, perché lì, in quella fabbrica di Casale Monferrato, si lavora con qualcosa che presto si scopre dannoso, mortale. La vicenda di Luca e suo padre Eduardo scorre sullo schermo e si fa vicenda collettiva, simbolo di tutte quelle famiglie alle quali l’amianto – l’Eternit – ha portato via una persona cara. Film di esordio di Francesco Ghiaccio, Un posto sicuro sarà proiettato mercoledì 18 maggio alle 20.30, presso la Sala Don Ticozzi di Lecco. Una proiezione a ingresso libero, promossa dal Gruppo Aiuto Mesotelioma in collaborazione con il Comune e con la Provincia di Lecco e che vedrà la presenza in sala del regista e dell’attrice Matilde Gioli.
La storia narrata, come anticipato, è quella di Luca e di suo padre, da tempo lontani e nel 2011 improvvisamente di nuovo l’uno di fronte all’altro: la notizia della malattia di Eduardo, il riavvicinamento, la consapevolezza che, purtroppo, una seconda occasione per loro non ci sarà, perché il tempo è contato. E ancora il senso di frustrazione di un ragazzo dalla vita difficile, fatta di una perenne insoddisfazione, di abbandono, di incapacità di costruire rapporti con gli altri, almeno fino all’incontro con Raffaella. Un racconto che Roberto Saviano ha definito bello come pochi, una pellicola «che tratta con grande sensibilità – anticipano gli organizzatori della serata – un tema delicato e attuale, sviluppa una storia scritta da Francesco Ghiaccio e Marco D’Amore, una vicenda divenuta un libro, dal quale il film è tratto. La storia di Luca è quella di altre migliaia di famiglie, alle quali l’inquinamento da amianto ha strappato qualcuno. Famiglie spesso costrette a subire anche la burocrazia o i tempi della giustizia; la pellicola è dedicata a loro, a chi “nella polvere cerca la verità”».
Ingresso libero sino a esaurimento posti.