LECCO – Il surrealismo di pellicole celebri come Un chien andalou e L’ age d’or, l’occhio documentaristico di Las Hurdes, la consacrazione come regista di film del calibro di Viridiana, Bella di giorno o Il fascino discreto della borghesia. Si apre mercoledì 16 marzo 2016 il modulo di approfondimento che il corso Capire la storia del cinema dell’associazione Dinamo Culturale dedica interamente al maestro spagnolo Luis Buñuel: cinque incontri che analizzeranno diversi aspetti di un percorso cinematografico ricchissimo, fatto di avanguardia, sperimentazione, trasgressione. Un regista di cui, di lezione in lezione, verranno svelati i vari periodi produttivi, dagli esordi surrealisti a film come il premio Oscar Il fascino discreto della borghesia.
Primo appuntamento con il corso monografico, quindi, fissato per il 16 marzo alle 21, quando presso il Centro Polifunzionale di via Dell’Eremo Rinaldo Censi affronterà il primo periodo del regista aragonese: quello avanguardistico. Un periodo, questo, il cui Buñuel si trova a collaborare con il gruppo surrealista di Parigi e firma lavori quali i già citati Un chien andalou (1929) e L’ age d’or (1930). Non soltanto film, però: durante l’incontro verrà infatti illustrata un’altra produzione del maestro spagnolo: il macabro, barocco e sempre surreale documentario Las Hurdes, che racconta di questa povera regione della Spagna.
«Fin dai suoi primi film – così parla del regista Edoardo Bruno nell’Encicliopedia del cinema Treccani –Buñuel intraprese un’esplorazione radicale e spregiudicata nei territori dell’inconscio, figurandone, con un uso libero e imprevedibile del mezzo cinematografico, dei suoi tempi e dei suoi spazi, paure, desideri, associazioni, trasgressioni, sogni, visioni». Un uso che affonda le radici in una formazione, come detto, surrealista: è infatti il 1925 quando il regista si trasferisce a Parigi e realizza, insieme a un altro grande surrealista spagnolo come Salvador Dalí, il suo primo film, Un chien andalou. Una pellicola che fa scandalo: ferocemente antiborghese e violento nelle immagini (celebre l’occhio tagliato dalla lama di un rasoio), con le sue libere associazioni questo lavoro non è che la porta di ingresso a una sorta di stato di sogno, di inconscio.
Altrettanto visionario il successivo L’âge d’or, pervaso da iconoclastia antiborghese e irreligiosità, sempre dissacrante, caratterizzato dall’irruzione violenta delle immagini. Una cifra stilistica, quest’ultima, riconoscibile anche nell’altra produzione che verrà analizzata nel corso della serata: nel realismo crudo di Las Hurdes trovano spazio visi disperati e un drammatico senso di solitudine in una regione iberica che pare abbandonata.
L’ingresso è gratuito. Per informazioni scrivere a capirelastoriadelcinema@gmail.com.