LECCO – Un secolo dallo scoppio della Grande Guerra. Un secolo dalle trincee, dall’illusione di un conflitto rapido, occasione di facile successo e ricchezza. Un secolo dalla prima guerra di massa, che coinvolge i civili, che non guarda in faccia nessuno. A cento anni dall’attentato di Sarajevo, dall’ultimatum e dalle dichiarazioni di guerra incrociate, il Circolo Lofficina di Maggianico, a Lecco, propone La Grande Guerra nei film antimilitaristi, una rassegna cinematografica interamente dedicata al primo conflitto mondiale.
Cinque titoli che dal primo di ottobre e per altrettanti mercoledì, a partire dalle 21.15, tratteggeranno una guerra logorante, in cui l’ambizione di un generale può tradursi in morte suicida per i suoi soldati, in cui si perdono i punti di riferimento e in cui, a volte, ci si rende conto di come le differenze tra una trincea e quella nemica non siano poi così reali.
Si parte, quindi, mercoledì 1 ottobre con la pellicola firmata da Christian Carion, presentata fuori concorso al Festival di Cannes del 2005. Si tratta di Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia, film ispirato al reale cessate il fuoco della vigilia di Natale del ’14. Ed è proprio il 24 dicembre quando una giovane cantante lirica e il suo fidanzato, soldato al fronte, si esibiscono nella trincea tedesca per allietare le truppe. Il canto sulle note di Stille Nacht si traduce, presto, in un’occasione di pace, anche se momentanea: dalla trincea scozzese ecco alzarsi, infatti, il suono una cornamusa, mentre anche i soldati francesi non mancano di partecipare emotivamente al canto… Una scena che è forse un omaggio alla sequenza firmata da Kubrick in Orizzonti di gloria, quando una giovane tedesca commuove con il suo canto alcuni soldati francesi in libertà.
Un classico datato 1930, vincitore di due premi Oscar come miglior film e come miglior regia, il film in programma per mercoledì 8 ottobre è firmato da Lewis Milestone. Tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque Niente di nuovo sul fronte occidentale, All’Ovest niente di nuovo parla di una guerra dura, crudele, del tutto diversa dai racconti retorici e patriottici sentiti dai protagonisti, un gruppo di giovani soldati, prima di partire per il fronte. Non c’entra il coraggio, l’amore per la Patria, l’etica: in guerra tutto è lecito.
Altro titolo cult, poi, La grande illusione di Jean Renoir, in programma per mercoledì 15 ottobre. Una pellicola del ’37, presentata alla Mostra di Venezia e osteggiata dal regime fascista in quanto spiccatamente pacifista. Al centro della vicenda due aviatori francesi catturati e il loro desiderio di fuga, nonostante il trasferimento e in continui imprevisti da superare. Ma ciò che, al di là della storia dei due, ha contribuito al successo del film è l’umanità che accomuna persone di nazionalità diverse, l’idea che a dividere non sia l’idea di “razza”, che i francesi non siano pervasi da un odio innato nei confronti dei nemici tedeschi. Un film che, come ha affermato François Truffaut, «è costruito sull’idea che il mondo si divide orizzontalmente per affinità, e non verticalmente per barriere».
Ma in una rassegna dedicata alla Grande Guerra non poteva mancare, certo, uno dei primi film diretti da Stanley Kubrick, tratto dall’omonimo romanzo di Humphrey Cobb. Si tratta di Orizzonti di gloria, in programma per la serata di mercoledì 22 ottobre. È il 1916 e sul fronte occidentale un generale francese, mosso dal desiderio di ottenere una promozione, ordina di sferrare un attacco quasi suicida a una postazione strategica tedesca, il “formicaio”. Un attacco sin da subito considerato fallimentare dai più e che, proprio per questo, porterà un gran numero di soldati a ribellarsi e a non abbandonare la trincea, scelta che avrà conseguenze drammatiche per tre di loro. A tentare di difenderli dalla legge marziale sarà il colonnello Dax, interpretato da Kirk Douglas.
Chiude la rassegna, infine, E Johnny prese il fucile di Donald Trumbo, film del ’71 che sarà proiettato nella serata di mercoledì 29. Colpito da una cannonata nell’ultimo giorno della guerra, Joe Benham sopravvive ma perde gambe, braccia e parte del viso. Presa coscienza della sua condizione di mutilato, l’uomo desidera essere visto dalle persone, in modo che si comprendano le atrocità della guerra. Un’eventualità che, però, può rivelarsi controproducente per le autorità…
La rassegna cinematografica è riservata ai soci del Circolo Lofficina. Il costo della tessera di iscrizione è di 5 euro annuali.