#IlFlâneurConsiglia – “Fotogrammi del Novecento”:
la Storia raccontata sul Grande Schermo #1

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Un viaggio nella storia del Novecento attraverso una selezione di film che ne hanno raccontato gli aspetti più significativi. Dalla Grande Migrazione alla Grande Guerra, dai regimi totalitari alla seconda guerra mondiale, dalla guerra fredda alla fine del mondo bipolare: ecco solo alcuni degli avvenimenti che ripercorreremo in queste settimane di quarantena, il tutto attraverso la lente cinematografica, che, come molto spesso accade con le produzioni culturali, è in grado di farci immergere nell’epoca storica che racconta. Di settimana in settimana Il Flâneur vi proporrà, quindi, una selezione di opere che hanno ben narrato il Secolo Breve: una rubrica che si rivolge, naturalmente, a tutti, ma in particolare a tutti quei ragazzi che, alla fine di questo travagliato anno scolastico, dovranno affrontare l’Esame di Stato. Ecco il viaggio di oggi.

  • La Grande Migrazione: “Nuovomondo” di Emanuele Crialese

Partiamo con un film che racconta in maniera perfetta la Grande Migrazione, quella che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ha portato milioni di europei verso l’America. Stiamo parlando di Nuovomondo di Emanuele Crialese, pellicola che ci racconta del viaggio della famiglia siciliana Mancuso verso gli Stati Uniti. Un lungometraggio che ci trasporta dalla povertà della Sicilia rurale di inizio secolo al microcosmo di un grande piroscafo transoceanico, fino all’arrivo a Ellis Island, non solo porta d’ingresso degli Stati Uniti ma anche isola delle lacrime, drammatico luogo di respingimenti, deportazioni e, soprattutto, separazioni. E proprio all’interno dell’isola alla foce del fiume Hudson vediamo i momenti più belli e drammatici del film, con i migranti brutalmente analizzati dal punto di vista medico, sottoposti ad assurdi test d’intelligenza e, in alcuni casi, marchiarti con sigle spietate (PG per donna incinta, K per ernia e X per problemi mentali). Un film che ci parla dell’incredibile viaggio di una moltitudine eterogenea di uomini e donne e che sceglie di non mostrarci la meta: quell’America tanto desiderata, una speranza per molti già finita con lo sbarco.

  • La prima guerra mondiale

Seguendo sempre la storia del Novecento, passiamo a due film dedicati al primo dei conflitti mondiali. Una guerra, quella del ’14-’18, da cui tutto è cominciato: prima guerra di massa, banco di prova per un imponente uso di propaganda e censura e occasione in cui sperimentare nuove armi, rivoluzionando il modo di rapportarsi ai conflitti bellici. Un evento, la Grande Guerra, che segnerà l’intera storia europea e mondiale del Novecento.

“Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrick

Partiamo da Orizzonti di gloria, capolavoro del 1957 di Stanley Kubrick. Il film è ambientato sul fronte franco-tedesco e mette in luce la totale mancanza di preparazione, durante la Grande Guerra, dei vertici militari. Il lungometraggio, con un grande Kirk Douglas, ha come personaggi centrali i generali francesi, anche se avrebbe potuto parlare di buona parte degli ufficiali europei, perlopiù impreparati ad affrontare una guerra nuova, combattuta con armi mai usate prima e tali da rendere quasi impossibile un assalto frontale e una guerra offensiva. Loro, ufficiali che sognavano le grandi manovre e le guerre napoleoniche, non si rendono conto di essere entrati nel secolo delle masse e di dover fare i conti con una tecnologia completamente assente nei libri di strategia militare. C’è tutto nel film: esecuzioni sommarie, soldati allo stremo, trincee e, soprattutto, la presenza di un nemico invisibile ma sempre nella testa dei soldati, qui ritratti in una terrificante attesa di uno dei folli ordini d’assalto. Un film imprescindibile per chiunque voglia comprendere la prima guerra mondiale.

“La grande guerra” di Mario Monicelli

Il secondo film da segnalare non poteva non essere La grande guerra di Mario Monicelli. In questo caso parliamo di un classico della cinematografia italiana, pellicola che tratta un tema drammatico in forma di commedia e che nel 1959 riesce a cambiare la rappresentazione, figlia del fascismo, della guerra come impresa eroica. C’è poco da aggiungere a quello che è già stato scritto su questo film, interpretato magistralmente da Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Silvana Mangano, se non sottolinearne la portata storica: quella di evidenziare lo scollamento tra i vertici di uno stato che ha voluto la guerra e la stragrande maggioranza degli italiani, sicuramente neutralista e che si è vista catapultata in un inferno. Un’opera che ha anche l’importanza di uscire dalla retorica e di rendere più realistica la rappresentazione del fronte: dalla vita di trincea, dove per la prima volta sembra formarsi un inizio d’identità italiana, al rapporto con i civili e con il nemico, fino al meritorio riferimento a Caporetto, tragedia a lungo rimossa e specchio di un Paese non ancora del tutto unito e che, allo scoppio del conflitto, viene colpevolmente dipinto come più forte e preparato di quello che effettivamente è.

Daniele Frisco

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L'autore di questo articolo

Daniele Frisco

È il flâneur numero uno, ideatore e cofondatore del giornale. Seduto ai tavolini di un qualche bar parigino, lo immaginiamo immerso nei suoi amati libri, che colleziona senza sosta e che non sa più dove mettere. Appassionato di Storia e, in particolare, di Storia culturale, è un inarrestabile studente (!): tutto è per lui materia da conoscere e approfondire. Laurea? Quale se non Storia del mondo contemporaneo?! Tesi? Un malloppo sul multiculturalismo di Sarajevo nella letteratura, che gli è valso la lode. Travolto da un vortice di lavori – giornalista, insegnante di Storia, consulente storico e istruttore del Basket Lecco – tra una corsa di qua e una di là ama perdersi nel folk-rock americano, nei film di Martin Scorsese e di Woody Allen, nella letteratura mitteleuropea e, da perfetto flâneur, nelle strade della cara e vecchia Europa. Per contattarlo: daniele.frisco@ilflaneur.com