LECCO – Due voci della critica cinematografica contemporanea raccontano due protagonisti della commedia italiana. Doppio appuntamento, questa settimana, con Capire la storia del Cinema dell’associazione Dinamo Culturale (realizzato con il contributo del Comune di Lecco): ospiti del corso saranno, infatti, Pier Maria Bocchi e Alberto Pezzotta, rispettivamente attesi al Laboratorio Aperto di via dell’Eremo 28 mercoledì 16 e giovedì 17 gennaio, sempre alle 21. Due serate che si inseriscono, quindi, nel modulo che l’ormai longevo corso lecchese sta dedicando alla commedia all’italiana: dopo aver già approfondito la figura di Dino Risi, mercoledì 16 sarà la volta del focus dedicato al grande Ettore Scola, mentre giovedì 17 toccherà a un altro nome di spicco nel panorama cinematografico italiano: Luigi Zampa.
Autore di pellicole quali, per citarne alcune, C’eravamo tanto amati, La famiglia, Una giornata particolare e Concorrenza sleale, senza dubbio Ettore Scola è stato protagonista della stagione della commedia all’italiana, contribuendo ad aprirla a una lettura politica della storia nazionale. Particolarmente preciso nel ricostruire, attraverso ambienti e dialoghi, i periodi storici affrontati nei suoi film, Scola si è affermato come autore di un cinema di qualità europeo, riuscendo spesso a superare il limite della commedia e ottenendo prestigiosi riconoscimenti internazionali. Di lui parlerà approfonditamente Pier Maria Bocchi, critico cinematografico, autore di numerosi libri sulla settima arte e membro del comitato di selezione del Torino Film Festival.
Si passa a Luigi Zampa, invece, giovedì sera, quando il critico cinematografico e storico del cinema e della critica Alberto Pezzotta parlerà di un regista che, alternando pellicole drammatiche e commedie e cimentandosi sia nel Neorealismo che nella comicità, è riuscito ad affermarsi come uno dei migliori rappresentanti del cinema medio italiano. Regista di commedie sordiane quali Il vigile e Il medico della mutua e di altri film celebri come Anni difficili e Processo alla città, nei suoi lavori si rintracciano comportamenti tipici dell’italiano medio dinanzi alle trasformazioni della società, il tutto reso attraverso una regia classica.
L’ingresso alle serate è libero.