“Cinebox”: “Tully” di Jason Reitman.
Il potere dei legami e delle relazioni che scalfiscono la tristezza

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TITOLO: Tully

Regia: Jason Reitman

Cast: Charlize Theron, Mackenzie Davis, Ron Livingston, Mark Duplass

Genere: Commedia

Nazione: USA

Anno: 2018

Durata: 94 min.

Formato: colore

Sceneggiatura: Diablo Cody

Produzione: Bron Studios, Right Way Productions, Denver and Delilah Productions

RECENSIONE: Il peso della vita e della quotidianità. E il presente, diverso da come ce lo saremmo immaginato. Jason Reitman torna a raccontare i tormenti e le frustrazioni di persone sotterrate dagli ostacoli di un’esistenza che sembra ricoprire, soffocare e fagocitare ogni tipo di sogno e di aspirazione. Charlize Theron è di nuovo protagonista davanti alla macchina da presa per il regista di Juno e Tra le nuvole. Quando si avvale degli sferzanti script di Diablo Cody, Reitman trova sempre la formula perfetta per impreziosire con la scrittura, una regia attenta e pulita. Come la Mavis Gary di Young Adult, oppressa da una solitudine oggettiva che la porta a cercare maldestramente di riconquistare il suo vecchio amore del college Buddy (Patrick Wilson). Anche la protagonista di Tully, Marlo (Charlize Theron), madre sfinita dalla sfiancante routine della vita, vive una solitudine rassegnata ma latente, nascosta in un vortice di impegni che la seppelliscono sotto le premure da riservare ai figli maggiori e al bimbo appena nato, oltre alla cura della casa in una sequenza di rituali che ormai riesce ad affrontare solo con il pilota automatico.
All’interno di questo contesto s’inserisce Tully (Mackenzie Davis), una giovane governante che tenta di cambiare passo all’esistenza di Marlo. E la donna, inizialmente diffidente, con discrezione inizia ad aprirsi a una persona in grado d’ascoltarla, a un’amica che potrebbe ridarle la speranza in un futuro meno opprimente e più spensierato.
Jason Reitman è maestro nel saper mettere in scena personaggi che faticano a trovare una propria direzione, come se fossero bloccati sul ciglio della strada ormai da anni e non riuscissero più a partire. E se in Young Adult è la presenza di un personaggio solo apparentemente marginale come Matt (Patton Oswalt) a regalare attimi di affetto e passione liberatoria a Mavis, in Tully è il legame tra la baby-sitter e la madre, molto più centrale rispetto al film precedente, a rappresentare un equilibrio andato perduto, uno sguardo perso nel vuoto, una carezza sulla spalla. Segnali di una presenza sincera e tangibile.
Splendida performance di Charlize Theron, ingrassata di 23 kg per l’occasione, che dal suo personaggio riesce a far trasparire un ventaglio di emozioni costantemente mutevoli. Efficace la prova di una convincente Mackenzie Davis, fra le attrici più promettenti del panorama cinematografico nordamericano. Il potere dei legami e delle relazioni che scalfiscono la tristezza. Il coraggio di uscirne e ritrovare il sorriso e l’ascolto.

VOTO: 3.5/5

Davide Sica

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L'autore di questo articolo

Davide Sica