Regia: John Carroll Lynch
Cast: Harry Dean Stanton, David Lynch, Ron Livingston, Ed Begley Jr.
Genere: Drammatico
Nazione: USA
Anno: 2017
Durata: 88 min.
Formato: colore
Sceneggiatura: Logan Sparks, Drago Sumonja
Produzione: Superlative Films, Divide / Conqueur, Lagralane Group
RECENSIONE: Il debutto alla regia di un noto caratterista over 50. Il testamento cinematografico di un attore straordinario. Un western crepuscolare che vive della malinconia dell’anziano protagonista. Lucky è questo e molto altro. Nemmeno alla regia, il bravo John Carroll Lynch si colloca al centro dell’attenzione. Preferisce la discrezione dello sguardo, la sua macchina da presa non è mai invasiva ma rimane lì, con l’obiettivo a lungo posizionato in direzione di un attore straordinario. Harry Dean Stanton è Lucky. Anziano, abitudinario. Lucky pare una comparsa ma in realtà è protagonista del suo costante viaggio sul posto, calibrato come le tempistiche della sua giornata. Lucky è una persona normale che vive una vita normale, si direbbe. Spezzare questa routine è pericoloso. Rompere gli argini potrebbe essere deleterio.
Un esordio intenso e affascinante, quello di John Carroll Lynch alla regia. Lucky è un film che si prende i suoi attimi, a volte anche eccessivamente, ma sfugge alla paura della noia. La paura, reale, è quella di Lucky, a cui gli eventi del film rompono gli schemi, distruggono la sicurezza di una vita scandita.
Harry Dean Stanton, scomparso qualche mese dopo la fine delle riprese, dimostra il suo immenso talento con un semplice sguardo, dei piccoli gesti, dei dettagli apparentemente insignificanti che contribuiscono a dar forma al personaggio di Lucky. A dar manforte a Stanton è David Lynch, in questo caso totalmente prestato al mondo della recitazione e supporto fondamentale per il protagonista.
Un film drammatico nel complesso ma anche tanto altro se lo si analizza con attenzione. Sono varie le declinazioni che spostano in pochi attimi il focus del film su diversi registri. Colpisce la delicatezza della regia, il magnetismo di una fotografia che rapisce tanto quanto la recitazione di Harry Dean Stanton. Presentato al Festival di Locarno 2017, Lucky trova forma e sostanza grazie ai colori vivaci di un western inquieto ma riconosce la sua completezza nelle inquadrature che incorniciano le azioni di Stanton.
Destinato a programmazioni sporadiche, è uno dei quei titoli che dovrete cercare a lungo leggendo la lista dei film nelle sale ma che una volta raggiunto, scoperto e visto, difficilmente riuscirete a scordare. E come il nome del protagonista, dopo la visione, vi sentirete fortunati di aver potuto assistere al testamento cinematografico di un attore straordinario, diretto da un noto caratterista over 50 e che vive della malinconia dell’anziano protagonista. Che sia Lucky o Harry Dean.
VOTO: 3.5/5
Davide Sica