Regia: Martin Scorsese
Cast: Andrew Garfield, Adam Driver, Liam Neeson, Tadanobu Asano, Ciarán Hinds
Genere: Drammatico
Nazione: Messico, Taiwan, Usa
Anno: 2016
Durata: 161 min.
Formato: colore
Sceneggiatura: Jay Cocks, Martin Scorsese
Produzione: Cappa Defina Productions, Cecchi Gori Pictures, Corsan, Emmett/Furla/Oasis Films, Sikelia Productions, Al-Film, Fábrica de Cine, SharpSword Films, IM Global.
RECENSIONE – Martin Scorsese concretizza un progetto dalla genesi trentennale, partendo dallo splendido romanzo Silenzio di Shūsaku Endō e a tre anni dall’ultimo lavoro, The Wolf of Wall Street. Dalla follia capitalista e dal fiume di denaro di Manhattan, Scorsese sposta l’attenzione sul tema religioso, già affrontato in passato nel controverso e meraviglioso L’ultima tentazione di Cristo e successivamente nel meno incisivo Kundun. Nel Giappone della prima metà del XVII secolo, due padri gesuiti portoghesi perseguitati per il proprio credo religioso – Sebastião Rodrigues (Andrew Garfield) e Francisco Garupe (Adam Driver) – partono per un difficile viaggio alla ricerca del loro mentore scomparso. Si tratta di Cristóvão Ferreira (Liam Neeson), unitosi ai giapponesi dopo essere stato costretto a rinnegare la propria fede per volere dello spietato Inoue (Issei Ogata), che cerca di far abiurare i cristiani con disumane pratiche di tortura. Silence è un’opera densa e finanche straziante, di struggente carnalità, legata a doppio filo a una spiritualità mai posta a vessillo ideologico di una fede irrisolta, come spesso accade. Tutt’al più il film di Scorsese è ascrivibile a un calibrato sguardo laico, eppur rispettoso della sacralità dell’argomento, sul mistero di una religiosità incrollabile, contrapposta all’umanità degli esseri viventi e ai dubbi costanti e dolorosi di fronte al silenzio eterno di Dio.
Con Silence, Scorsese si rapporta con sorprendente lucidità a una tematica corposa, universale, stimolante, nella ricerca di una risposta a quesiti eternamente irrisolti e allo stesso tempo centrali nella storia dell’umanità, sia essa posta sotto uno sguardo collettivo o dal punto di vista intimo e morale. Incredibile prova dell’intero cast: un mix di star occidentali e orientali, fra cui spiccano Andrew Garfield, mai così intenso in uno di quei ruoli che valgono un’intera carriera, Issei Ogata e Yōsuke Kubozuka.
VOTO: 4/5
Davide Sica