LECCO – Sold out era stato annunciato e sold out effettivamente è stato: ieri sera, sabato 22 novembre, il Teatro della Società di Lecco ha registrato il tutto esaurito per la tappa cittadina del festival Terra & Acqua di Lombardia, un tour itinerante lungo tutti i capoluoghi lombardi promosso da Regione Lombardia in vista di Expo 2015 e organizzato dal cantautore laghèè Davide Van de Sfroos, testimonial e direttore artistico della manifestazione.
Una serata di musica, immagini e filmati il cui obiettivo, anche nella tappa di Lecco, è stato quello di (ri)scoprire e rivalutare alcuni degli angoli più caratteristici della provincia lecchese: tra i tanti luoghi possibili, sono stati presentati l’Orrido di Bellano, la sede della Moto Guzzi, il rione di Pescarenico, il Coro Grigna di Laorca, il Castello dell’Innominato e le Torri di Renzo Piano, il tutto condito, naturalmente, da alcune dovute citazioni de I Promessi Sposi.
A fare da padrone di casa, in un ruolo di presentatore forse insolito ma decisamente riuscito, è stato proprio Davide Van de Sfroos: accompagnato dal fido violinista Angapiemage “Anga” Galiano Persico e dalla vocalist Leslie Abbadini, l’artista comasco ha presentato diversi brani tratti dal suo ultimo disco Goga e Magoga: tra questi la stessa title-track, Ki, El calderon de la stria e Infermiera, oltre alla storica Pulenta e galena fregia, Il costruttore di motoscafi e una cover di This land is your land. Alle canzoni si sono poi alternate le presentazioni degli altri ospiti musicali, in un dialogo serrato tra De Sfroos e il pubblico lecchese accorso in teatro, che ha dimostrato a più riprese di gradire questo genere di spettacolo.
«Benvenuti a questo Terra e Acqua, molta acqua Expo Tour – ha esordito il musicista laghèè – ma la vera parola che dobbiamo diffondere è Lario, un lago che ha una struttura antropomorfa che lo distingue da tutti gli altri laghi esistenti. D’altronde si sa, il Lario è fatto in un modo strano, una gamba a Lecco, una gamba a Como, la testa a Domaso e sul resto dobbiamo discutere, perché io quelli di Bellagio li capisco e hanno tutta la mia solidarietà», ha ironizzato Van de Sfroos alludendo al noto proverbio. Poi è tornato serio, soffermandosi sul senso di questo viaggio itinerante per i capoluoghi della provincia: «il turista deve avere un compendio esatto ed esaustivo di quello che è il nostro territorio e noi abitanti dobbiamo ricordarci dove abbiamo avuto la fortuna di abitare».
Battute a parte, comunque, la grande protagonista della serata lecchese è stata la musica, e che musica: i primi ad alternarsi con Van de Sfroos sul palco del Teatro della Società sono stati niente meno che i mitici Biglietto per l’inferno, lo storico gruppo rock-prog degli anni ’70 che da qualche anno ha intrapreso una seconda vita musicale decisamente più folk: al netto di tutte le inevitabili differenze rispetto a quarant’anni fa, però, quando sono risuonate le note de Il nevare e soprattutto di Confessione, sono stati brividi per tutti gli ascoltatori presenti in sala.
Il secondo gruppo “a km zero” scelto dal direttore artistico per rappresentare le eccellenze del territorio lecchese sono stati i neonati Shiver, un gruppo di ragazzi poco più che ventenni che hanno colpito con il loro indie-folk sporcato di bluegrass e altre influenze derivate dalla musica popolare: applauditissimi i loro brani inediti Parlo agli idioti e Libertà. Prima del gran finale con tutti gli artisti sul palco, a chiudere la tappa lecchese di “Terra & Acqua” ci hanno pensato i Sulutumana, un gruppo che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni: per l’occasione. L’ensemble guidato dalla voce magnetica di Gian Battista Galli ha presentato Dimmi, Per mano e Canta la pioggia, tre brani estratti dal nuovissimo disco Dove tutto ricomincerà.
Uno spettacolo, quello andato in scena al Teatro della Società, che è durato quasi tre ore, con la musica di alcuni dei principali artisti locali a farla da padrone e a ricordare, come ha sottolineato Van de Sfroos a inizio serata, che «i primi turisti e promotori del territorio siete voi: in un momento di crisi come questo, statevene a casa e godete delle meraviglie che avete a portata di mano». Magari facendovi accompagnare da qualche buona canzone, che di certo non guasta mai.
Matteo Manente