COLICO – Due settimane di concerti e incontri musicali, inseguendo il “movimento” che ha segnato il percorso creativo di alcuni compositori, da Beethoven a Luciano Berio. E, ancora, un viaggio tra rarità e brani celebri, con ospiti solisti e direttori internazionali tra cui Diego Matheuz, Alina Pogostkina, Pablo Ferrández e Julian Rachlin. È in programma sino al 20 luglio 2019 la XV edizione del Festival Internazionale Musica sull’Acqua, l’iniziativa che vede alla direzione artistica il violinista Francesco Senese e che porta un articolato programma di concerti, incontri, caffè musicali, laboratori e atelier riservati ai più piccoli in alcuni luoghi di fascino posti intorno al Lago di Como. Dall’immancabile Abbazia di Piona alla chiesa di S. Maria del Tiglio di Gravedona, dalla basilica di San Nicolò a Lecco a una novità come il borgo di Morbegno: questi i luoghi toccati da un festival che si apre sabato 6 luglio alle 21, quando l’Abbazia di Piona ospita l’apprezzato violinista Julian Rachlin, per la prima volta ospite del Festival.
Un’edizione che, come anticipato, ha come fil rouge il Movimento, inteso come cambiamento di punto di vista, di condizioni di vita di tanti artisti che hanno viaggiato per seguire la loro ispirazione. «Da Reynaldo Hahn, compositore venezuelano – come spiegano dalla manifestazione – quasi sconosciuto che migrò alla fine del ‘800 in Francia per sviluppare il suo talento musicale, a George Enescu, rumeno, anch’egli migrante nei primi del ‘900 nella capitale culturale europea Parigi, da Dmitri Šostakovič russo e migrante nell’animo, ad Antonín Dvořák, ceco, che divenne “americano” per alcuni anni alla fine dell’800, dall’italiano Luciano Berio, con le sue Folksongs da varie parti del mondo, a Darius Milhaud, francese, con la sua Création du Monde, infine Ludwig van Beethoven, tedesco, ma compositore universale per eccellenza».
GLI APPUNTAMENTI – Apertura di festival affidata, come detto, al concerto di sabato 6 nel suggestivo scenario dell’Abbazia di Piona: fra i più apprezzati musicisti contemporanei e solista con le più prestigiose orchestre, Julian Rachlin si esibirà con il suo prezioso Stradivari “Ex Liebig” del 1704 e sarà affiancato dal violino di Francesco Senese, dalla viola di Joseph Puchades, dal violoncello di Patrizio Serino e dal pianoforte di André Gallo, il tutto in un concerto che si aprirà con il Quintetto in sol minore op. 57 di Šostakovič e che proseguirà con il Quintetto in fa minore op. 34 di Johannes Brahms.
Di particolare richiamo anche il concerto notturno fissato per giovedì 11 luglio nella cornice della Chiesa Santa Maria del Tiglio di Gravedona: a partire dalle 22.30 è infatti in programma una pagina di raro ascolto alla riscoperta di George Enescu e del suo giovanile Ottetto per archi op. 7, fra atmosfere ispirate dalla musica popolare rumena e quelle di tradizionale occidentale. Interpreti saranno otto musicisti, a partire da Alina Pogostkina, violinista vincitrice del Concorso internazionale Sibelius di Helsinki nel 2005 e da allora lanciata verso una brillante carriera internazionale. «Con il suo prezioso violino Sasserno del 1717 realizzato da Antonio Stradivari, la Pogostkina – spigano dal festival – sarà al fianco di alcuni dei tutor e docenti della MACH Orchestra provenienti da importanti orchestre, di cui alcuni sono prime parti: Alejandro Carreno (violino) e Aimon Mata (violoncello) dalla Simon Bolivar Symphony Orchestra, Francesco Senese e Giacomo Tesini (violini) dall’Orchestra Mozart, Chaim Steller anch’egli dall’Orchestra Mozart e dalla Gewandhaus di Lipsia, Simone Briatore (viola) dall’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e Patrizio Serino (violoncello) dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino».
Ci si sposta a Morbegno (nell’Auditorium S. Antonio) domenica 14 luglio alle 21, con il MACH ensemble – per l’occasione diretto da Massimiliano Tisano – e un concerto che affiancherà ritmi e melodie di diversa provenienza, da La création du monde di Milhaud a Folksongs di Berio, fino al Divertissement pour une fête de nuit del musicista venezuelano Reynaldo Hahn.
A chiudere le due settimane sarà la Basilica di San Nicolò di Lecco, dove sabato 20 luglio alle 21 è in programma l’appuntamento che chiude il workshop della MACH Orchestra, qui diretta dal venezuelano Diego Matheuz: una formazione che coinvolge 37 giovani musicisti da tutta Europa e dal Sud America e che, proprio per questo, garantirà un finale nel segno dell’internazionalità, con apertura affidata al celebre Concerto per violoncello e orchestra op. 104 di Dvořák – con solista il violoncellista classe 1991 Pablo Ferrández, talento rivelazione degli ultimi anni – e chiusura nel nome di Beethoven e della Settima Sinfonia op. 92.
Collaterali ai concerti, infine, i caffè musicali a ingresso libero: momenti di musica e aggregazione in alcuni bar, caffè ed enoteche di Colico pensati per avvicinare il pubblico in modo più informale alla musica e conoscere più da vicino artisti del Festival come il pianista Andrea Rebaudengo e il sassofonista Roberto Armocida.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI – 20 euro a concerto (posto unico), ridotto 15 euro. I Caffè del Festival sono a ingresso libero. Info: tel. +39 334 9277571 | info@festivalmusicasullacqua.org. Tutto il programma su www.festivalmusicasullacqua.org