CASARGO – I canti della tradizione popolare precedenti al Concilio Vaticano II saranno protagonisti della Messa in programma per domenica 20 dicembre a Casargo. Canti sia in latino che in italiano, un tempo tanto diffusi in questo piccolo centro dell’Alta Valsassina e oggi pronti a risuonare all’interno della chiesa parrocchiale di San Bernardino, il tutto grazie a un lungo lavoro di recupero a partire dalla memoria degli anziani del paese. Un appuntamento, quello fissato per domenica, che è parte del più ampio progetto Il libro, la voce, l’immagine, finanziato da Fondazione Cariplo e promosso dal Comune di Casargo in collaborazione con il Comune di Barzio e con l’associazione Res Musica.
E così durante la Messa – che sarà celebrata in latino – ecco che riprenderanno vita canti non scritti e tramandati oralmente, in passato patrimonio di tutta la comunità e oggi recuperati, come anticipato, grazie ai ricordi di alcune persone anziane e nuovamente insegnati a un gruppo di cantori locali, diretto dal maestro Gianmichele Brena.
«Una delle particolarità della Messa come era celebrata un tempo a Casargo – raccontano da Res Musica – era la presenza di canti sia in lingua latina sia in lingua italiana: i brani dell’Ordinario della Messa (Gloria, Credo e Sanctus) erano intonati in latino; alcuni brani del Proprio (l’ingressa, l’offertorio e il canto di comunione) erano sostituiti da canti in italiano (il celebrante intanto leggeva sottovoce il testo proprio in latino). Una menzione particolare merita – continuano – il Sanctus, che nel periodo natalizio si cantava su una suggestiva melodia di carattere pastorale».
E ancora il canto di offertorio, che vanta un testo scritto da Alessandro Manzoni e che fa parte di una serie di poesie composte dall’autore nel 1832 proprio con la finalità di essere cantate durante la Messa. «Poiché la celebrazione odierna – precisano i promotori – avverrà nel rito nuovo con il Messale latino promulgato dal cardinal Martini, saranno inseriti alcuni altri canti in italiano un tempo usati nella tradizione di Casargo».
Photo @ Pro Loco di Casargo