LECCO – Alessandro Robecchi, Elena Stancanelli e Vittorio Emanuele Parsi. Si apre così, con tre degli ospiti tra i più attesi di questa edizione, Leggermente 2023, la rassegna in programma dal 18 al 27 marzo, organizzata da Assocultura Confcommercio Lecco e con tema, quest’anno, L’altro da me. Rileggere le relazioni.
Dopo l’anteprima affidata, lo scorso venerdì, alla scrittrice e storica Benedetta Tobagi, si entra nel vivo sabato 18 marzo alle 18, quando nella Sala Conferenze del Palazzo del Commercio di Lecco è fissato l’incontro con Alessandro Robecchi, che presenterà Una piccola questione di cuore (Sellerio). Una nuova avventura, questa, per l’ormai celebre investigatore Monterossi, qui alle prese con due indagini che finiscono per incrociarsi: quella riguardante la misteriosa scomparsa di una donna rumena e l’omicidio di un giovane e brillante uomo d’affari. Ad indagare sulle vicende un variegato gruppo composto dallo stesso Monterossi, dai suoi collaboratori Falcone e Cirrielli e da due poliziotti: Ghezzi e Carella. Un romanzo, questo, che racconta, ancora una volta, una Milano complessa, dinamica, problematica, affascinante e, allo stesso tempo, contraddittoria.
In serata altro incontro da non perdere: si tratta dell’appuntamento con Elena Stancanelli, che alle 21, sempre nella Sala Conferenze di Palazzo del Commercio, presenterà il suo Il truffatore (la Nave di Teseo). Un libro, questo, che racconta la parabola di Raul Gardini, erede di una delle più potenti famiglie industriali italiane. Un uomo con l’ambizione di cambiare le regole del gioco e la spregiudicatezza per farlo, ossessionato dalla risoluzione di qualsiasi problema, da portare a termine nel modo più diretto e veloce possibile. Un romanzo che, come si legge nella presentazione, è «di una generazione scomparsa, fatta di uomini sconfitti dalla storia, fieri del loro coraggio, arroganti, pronti a rischiare fino all’azzardo. Uomini a cui era difficile resistere». E così la vicenda di un imprenditore partito da Ravenna per conquistare il mondo entra nella vita e nei ricordi della scrittrice e si muove sullo sfondo di una provincia romagnola, «tra fantasmi felliniani, miti eroici, ascese improvvise e cadute rovinose. Intorno, i sogni di gloria di un paese che guarda all’uomo della provvidenza con speranza prima, e con sospetto poi».
La guerra e in particolare le vicende del conflitto in Ucraina sono al centro, invece, dell’appuntamento di domenica 19 alle 18, quando nella Sala Conferenze Palazzo del Commercio verrà presentato Il posto della guerra e il costo della libertà di Vittorio Emanuele Parsi. Professore ordinario di Relazioni internazionali nella facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano, nel suo libro Parsi fa una riflessione sui concetti di pace e di guerra alla luce dell’aggressione russa all’Ucraina, chiedendosi come la guerra sia potuta scoppiare proprio in Europa, continente dove l’ordine liberale ha trasformato il sistema internazionale in funzione del mantenimento della pace. Da qui, il professore analizza il rapporto tra ordine liberale e pace e invita il lettore a ripensare al concetto di guerra, uno sforzo necessario per difendere e far sopravvivere quell’ordine liberale oggi minacciato e insieme unica garanzia, secondo Parsi, per una pace duratura tra gli stati. «Ripensare la guerra e il suo posto nella cultura politica europea contemporanea dopo l’Ucraina – si legge, infatti, nella presentazione del volume – è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti a un disegno spezzato senza nessuna strategia per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali. Perché se c’è una cosa che la fiera resistenza del popolo ucraino ci ha insegnato è che non bisogna arrendersi mai, che la difesa della propria libertà ha un costo ma è il presupposto per perseguire ogni sogno, ogni speranza, ogni scopo, che le cose per cui vale la pena vivere sono le stesse per cui vale la pena morire».
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