Un romanzo storico e corale, ritratto del Novecento italiano. Stiamo parlando di Prima di noi, saga che in circa novecento pagine attraversa quattro generazioni e ricostruisce la lunga storia della famiglia Sartori, dal 1917 al 2012, dal Friuli rurale alla Milano contemporanea. Un romanzo risultato finalista insieme a Di guerra e di noi di Marcello Dòmini e a L’architettrice di Melania G. Mazzucco dell’edizione 2021 del Premio Letterario Manzoni – Città di Lecco al Romanzo Storico: edizione che nella serata conclusiva di sabato 17 aprile ha decretato come vincitore il libro firmato dalla Mazzucco.
Un libro, quello di Fontana, che come anticipato mette al centro una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di un altro: una storia che si apre con il primo dei personaggi in fuga dall’esercito dopo Caporetto e l’incontro con una ragazza di campagna e che prosegue, poi, lungo l’albero genealogico, con le vicende dei discendenti e il cerchio che si chiude con una giovane donna, quasi cento anni dopo, in visita alla tomba del bisnonno.
In mezzo, com’è chiaro, le vite individuali e la grande storia, con i lutti e le guerre mondiali, il richiamo della rivoluzione e la ricostruzione, le trasformazioni e le ambizioni. Circa un secolo che, per i Sartori, sembra contenere tutto: colpe e desideri, borghi e città, campi e fabbriche.
«Ogni membro dei Sartori – spiega lo stesso scrittore – sperimenta una difficoltà radicale di stare al mondo: che desideri rivoluzione, pace, fede o conoscenza, la luce della certezza gli è sempre negata o la rifugge; ma non per questo smette di lottare. Ognuno è animato dalla volontà irriducibile di distinguersi da chi lo ha messo al mondo: essere poeti, partigiani, anarchici, fotografi, cantanti o filosofi è innanzitutto un modo per combattere l’eredità dei padri e cercare una risposta alla domanda che attraversa il libro in varie forme: in che modo possiamo amare degnamente, ed essere degni oggetti d’amore?»
Un racconto che affronta il fardello di un passato che sembra aver lasciato in eredità, di generazione in generazione, fatica e complessità: errori e sfortune dei padri ricadono sui figli, in un vortice da cui sembra impossibile uscire e che ci porta, per un attimo e con la mente, a Émile Zola e ai suoi Rougon-Macquart…