Continua la rassegna che porta in Brianza architetti, urbanisti, filosofi e scrittori
di fama nazionale e internazionale
BARZAGO – La Pianura Padana come territorio, spazio geografico. Ma anche, e soprattutto, come traccia indelebile per un uomo che lì è nato: un luogo dell’anima fatto di volti, storie, misteri, memoria, vita. A raccontare la pianura italiana per eccellenza è lo scrittore, saggista e critico letterario Marco Belpoliti, che con il suo ultimo libro – Pianura, edito da Einaudi – percorre un viaggio fisico e intellettuale attraverso le sue terre: un viaggio che sarà al centro dell’incontro in programma per sabato 20 novembre alle 18.30 nella sala conferenze del Centro Paolo VI di Bevera di Barzago.
Inserito nel programma di Grandangolo, la rassegna dedicata al paesaggio curata per il progetto “Album – Brianza paesaggio aperto” dal giornalista e consulente storico Daniele Frisco, l’evento porta in Brianza il noto scrittore, docente dell’Università di Bergamo, condirettore della rivista «Riga» e fondatore e direttore editoriale della rivista online doppiozero.
Una figura di primo piano nel mondo della cultura, quindi, ospite a Barzago per raccontare un po’ del suo nuovo libro: un testo che mette al centro, come detto, un luogo che tutti crediamo di conoscere, apparentemente privo di angoli nascosti, distesa «a perdita d’occhio interrotta solo da filari di pioppi e piccoli boschetti sopravvissuti alle trasformazioni agricole dell’ultimo secolo e mezzo». Una terra che è cuore geografico e insieme produttivo del Paese, con il suo grande, immenso, interminabile Po.
Ma di questi luoghi Belpoliti svela anche la nebbia, tra malinconie e misteri: ne percorre le strade e ne racconta città e «paeselli», ne evoca gli abitanti, «amici e compagni di avventure – come si legge nella presentazione del volume – da Gianni Celati a Luigi Ghirri, da Piero Camporesi a Giovanni Lindo Ferretti, da Giuliano Scabia a Giulia Niccolai, da Ermanna Montanari a Giuliano Della Casa, da Sandro Vesce a Marco Martinelli, e tanti altri che abitano quelle terre con la loro arte e la loro bizzarria». Un affresco insieme intimo e collettivo, una sorta di autobiografia in forma di paesaggio.
INFORMAZIONI – Ingresso libero fino a esaurimento posti.
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