GALBIATE – «Ogni popolo ha le sue fiabe nazionali e i suoi intrecci. Ma vi sono intrecci anche di altro tipo (…). In un certa misura la fiaba è il simbolo dell’unità tra i popoli. I popoli si capiscono a vicenda attraverso le fiabe». Parola di Vladimir Propp, linguista e antropologo russo autore, sul finire degli anni Venti, del celebre saggio Morfologia della fiaba. E questa duplice anima della fiaba – fatta di tradizione e di commistioni, di specificità e universalità – è alla base del prossimo appuntamento con Le belle letture, la rassegna promossa dal Sistema Bibliotecario del Territorio Lecchese (con il contributo di Lario Reti Holding), diretta da Piccoli Idilli e che da settembre sta portando nelle biblioteche lecchesi un ricco cartellone di letture interpretate da attori professionisti. Una rassegna, ve l’abbiamo già raccontato, dedicata alla lingua e alla letteratura italiane e pensata per omaggiare grandi autori e per percorrere, di appuntamento in appuntamento, un viaggio tra generi letterari diversi.
Fiabe campane dell’attore modenese di origini napoletane Roberto De Simone: questo il testo protagonista della lettura fissata per sabato 1 dicembre alle 15.30, nella Biblioteca Civica “Giuseppe Panzeri” di Galbiate. Un pomeriggio che, grazie alla presenza dell’attore Marco Marzaioli e all’accompagnamento musicale alle percussioni del musicista griot del Burkina Faso Daouda Diabate, condurrà i presenti in un tour fantastico, attraverso passaggi di quei novantanove racconti che fanno capo alla tradizione orale della Campania e che De Simone ha raccolto nel suo libro e attraverso atmosfere altre, riferimenti a popoli diversi le cui favole, in fondo, non sono poi così diverse.
«Un popolo di personaggi e di maschere – spiegano infatti da Piccoli Idilli – affolla queste fiabe, sacro e profano convivono, così come si confondono mondi diversi, e a vecchi e conosciuti personaggi, se ne aggiungono altri, di nuovi. Il Re, la Regina, il Diavolo, Gesù e San Pietro…Tutti sulla stessa carrozza».
La lettura sarà seguita da un incontro dal titolo I Griot. Tradizione e cantastorie tra Africa e Mediterraneo.