BARZIO – Le parole scorrono di pagina in pagina, l’arte fa da controcanto e diviene protagonista di una mostra. Un’esposizione che prende il nome dal volume Il giorno in cui Alessandro se ne andò da piazza ***, scritto da Stefano Motta ed edito da Teka Edizioni, e le cui parole e illustrazioni trovano spazio oggi all’interno della Villa Manzoni di Barzio (via A. Manzoni 12). Un percorso visitabile dal 12 al 20 di luglio e nel mese di agosto (fissata per la serata di giovedì 20 luglio la presentazione ufficiale) e che attraverso alcune parole tratte dal romanzo e i collage realizzati sempre per il libro da Afran ripercorre alcuni dei passaggi principali della storia raccontata. Dodici pannelli, quindi, su cui trovano spazio le opere cui l’artista di origini camerunensi e residente proprio a Barzio ha dato forma per accompagnare, completare, arricchire il testo del romanzo.
«Il giorno in cui Alessandro se ne andò da piazza *** è un volume – spiega Mariangela Tentori, titolare di Teka Edizioni – che riflette quella che è la nostra filosofia: unire alle parole anche una parte visiva, così che autore e artista possano dialogare e dare, se possibile, maggiore valore l’uno all’altro. Questa mostra vuole accompagnare un libro che in un certo senso racchiude un messaggio etico: abbiamo messo alcuni personaggi, e Manzoni è uno di questi, sul piedistallo e poi, presi dalla quotidianità, ce ne siamo dimenticati. E se avessero, ancora oggi, qualcosa da dirci?».
Ed è così che nel romanzo di Motta prende forma una storia certamente irreale e fantastica ma altrettanto curiosa, monito per noi che troppo spesso non ci curiamo di quella statua che dal 1891 è lì per ricordare uno dei maggiori scrittori italiani ottocenteschi, per omaggiarne, grazie alla rappresentazione di alcune sue scene, l’opera più famosa. Della statua del Confalonieri, lì nel centro di Piazza Manzoni, altro non è rimasto che il suo basamento: don Lisander si è alzato ed è sceso dal piedistallo, ha scelto di andarsene, di intraprendere un percorso tutto suo, nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Da qui prende il via una vicenda che racconta non tanto del grande scrittore, bensì di un uomo, dei suoi errori, di una figlia lontana, di lettere nascoste in una tasca.
Un romanzo, questo, che «rilegge coi toni lievi e teneri della fantasia – si legge nella presentazione del volume – una storia che moltissimi non faticheranno a riconoscere, se solo accetteranno di rimettere in fila, come tessere di un puzzle, i titoli dei capitoli, le informazioni disseminate tra le righe, le citazioni rimasticate nel corpo del testo, le strizzate d’occhio complici e divertite di Motta, che omaggia così, con un romanzo “leggero”, quel suo Alessandro cui ha sinora dedicato studi un po’ più dotti e impegnativi».
INFORMAZIONI – La mostra sarà aperta dal 12 al 20 luglio 2016 dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 e riprenderà nel mese di agosto. Giovedì 20 luglio alle 21.30 è in programma una presentazione ufficiale alla presenza dell’editore e di Afran.