“I consigli di PeregoLibri”: “Un cigno selvatico” di Michael Cunningham, storie da favola incredibilmente reali

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«Storie da favola, ma incredibilmente reali. Concrete, vere, attraversate da una vena crudele inspiegabilmente irresistibile. Il confine della fiaba sfuma e si consuma nella quotidianità dura e sfacciata». PeregoLibri di Barzanò ci parla di Un cigno selvatico di Michael Cunningham, una raccolta di dieci favole della tradizione, dimenticate o nascoste, rielaborate qui dall’autore Premio Pulitzer di Le Ore e illustrate da Yuko Shimizu.

Michael Cunningham, Un cigno selvatico, La nave di Teseo

a cura di PeregoLibri, Barzanò (Lc)

A volte il tessuto che ci separa si strappa quel tanto che basta a far passare la luce dell’amore. A volte lo strappo è sorprendentemente piccolo.

Un-cigno-selvatico-CunninghamIncantesimi e incanti. Disincanti, sogni deliranti. Un principe con un’ala bianca di cigno al posto del braccio destro, figlio di un racconto di magia, frutto di una metamorfosi incompiuta, vaga reietto per la città, risucchiato dalla metropolitana, schiacciato dentro un taxi, a sbronzarsi in qualche bar per poi crollare sul divano davanti alla TV. La sua ala: il suo nume tutelare. Il suo peso, il suo amico.

La vecchia pazza, ex dea minore eccentrica dedita all’arte della seduzione e alla conquista della libertà, che oggi, alle porte dei settanta, decide di sistemarsi e vuole che la sua casa sia di dolciumi, lecca-lecca, glassa alla vaniglia e zucchero filato. I White, famiglia felice nella sua povera quotidianità, finché quell’amuleto, quella zampa di scimmia con i suoi maledetti tre desideri, non capita in casa loro lasciata dal viandante.

Quel soldatino di piombo in carne ed ossa, belloccio supersicuro di sé, così arrogante e così fragile; la ballerina, studentessa annoiata, che al birra party della confraternita universitaria intravede il dolore del soldatino palestrato e lo strappa dal fuoco. La loro stanca monotonia e la fiaba che scavalca la realtà.

Il principe cieco che cerca per una vita intera la sua amata e quando, ormai irriconoscibile, giallognolo e lacero, gli abiti a brandelli, la trova, si aggrappa al ricordo che ha di lei; la principessa dai lunghi capelli, rinchiusa dalla strega, segregata e privata del suo fascino, accoglie l’amato che sembra aver dimenticato, o che forse preferisce non ricordare, che i suoi capelli non sono più nutriti, non sono più vivi ormai. Un patto silenzioso che, per la forza dell’amore, fa di un ricordo il presente.

Storie da favola, ma incredibilmente reali. Concrete, vere, attraversate da una vena crudele inspiegabilmente irresistibile. Il confine della fiaba sfuma e si consuma nella quotidianità dura e sfacciata.

Un-cigno-selvatico-Cunningham-4Un libro che ha del fantastico e del surreale, così terribilmente reale. Pagine che ti assorbono e calamitano il tuo sguardo. Fiabe tradizionali rielaborate da Michael Cunningham, uno dei più importanti narratori americani contemporanei e illustrate dalla penna incantata dell’artista giapponese Yuko Shimizu.

Una lettura inaspettata, una scoperta estiva davvero intrigante.

E non preoccupatevi: «Se non siete un sogno delirante nel sonno degli dei, se la vostra bellezza non turba le costellazioni, nessuno vi lancerà un incantesimo. A nessuno verrà in mente di trasformarvi in una bestia o di mettervi a dormire per cent’anni». …Vero?

Michael Cunningham, Un cigno selvatico, La nave di Teseo – Euro 18

michael-cunninghamRitratto d’autore – Michael Cunningham è uno scrittore statunitense contemporaneo, autore di sette romanzi pubblicati in Italia da Bompiani: Le ore (1999), tradotto in 27 lingue e pluripremiato, Carne e sangue (2000), per il quale ha ricevuto il Whiting Writer’s Award, Una casa alla fine del mondo (2001), Mr. Brother (2002), Dove la terra finisce (2003), Al limite della notte (2010) e La regina delle nevi (2014). Dal romanzo Le ore è stato tratto il film di Stephen Daldry con Meryl Streep, Nicole Kidman e Julianne Moore. Nato e cresciuto in California, vive a New York.

Ritratto d’illustratrice – Yoko Shimizu è nata in Giappone ma vive e lavora a New York. Le sue illustrazioni sono apparse su “Time”, “Newsweek”, “New York Times” e “The New Yorker”. Insegna disegno alla School of Visual Arts di New York.

Claudia Farina

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