BARZANÒ – In occasione dell’incontro con il giornalista del Corriere della Sera Michele Farina che si è tenuto nella serata di venerdì 9 ottobre presso la sede di PeregoLibri, la libreria di Barzanò ci parla del libro Quando andiamo a casa? Mia madre e il mio viaggio per comprendere l’Alzheimer. Un ricordo alla volta. Un volume, questo, che dà voce all’esperienza autobiografica di Farina.
Rubrica a cura di PeregoLibri, Barzanò (Lc)
Quando andiamo a casa? Mia madre e il mio viaggio per comprendere l’Alzheimer. Un ricordo alla volta
“Agli astronauti viene l’Alzheimer. Più che ai terrestri. Non è una consolazione: l’Alzheimer viene ai cani e agli orsi bianchi (che non vanno nello spazio), ai topi transgenici e ai geni della matematica, a chi mangia pochi mirtilli, a chi disdegna il tango. E’ venuto a mia madre, verrà a milioni di umani”.
Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera, ci mette nelle mani un libro dolcissimo e triste, che dà voce alla sua esperienza autobiografica, di sentimenti e carne lacerati. Vedere la madre allontanarsi lentamente, inabissarsi fino all’irraggiungibile afferrata dalla malattia, convince l’autore a fare luce su storie di altri, indagando vite diverse, accomunate tutte dal segno dell’Alzheimer. Michele Farina compone, tassello per tassello, un puzzle di storie e ci conduce per mano in un viaggio variegato ed emozionante.
L’approccio sentimentale unito alla schiettezza giornalistica generano un libro-inchiesta unico nel suo genere. Per i malati di Alzheimer, soprattutto in Italia, la rete di assistenza è ancora molto carente. Il mondo della politica e l’opinione pubblica si mostrano disattenti rispetto al tema delle demenze ed è una negligenza che fa arrabbiare, indignare, che lascia l’amaro in bocca.
“L’Alzheimer è intorno a noi. In oltre due anni di viaggio ho raccolto storie, rabbia, lacrime, sorprese, risate. Sono andato a cercare il riflesso di mia madre dapprima dietro l’angolo e poi in giro per l’Italia e non solo: l’ho incontrato mille volte, in mille volti”.
Un libro al tempo stesso potente e delicato, scritto con la grazia appassionata e ricca di empatia di chi ha combattuto da vicino questa piaga troppo a lungo ignorata. Un racconto che apre il cervello e che accelera i battiti del cuore. Una lettura che ci assorbe e ci divora.