LECCO – «La fila di croci sembra non avere mai fine. Croci bianche tutte uguali, incolonnate a presidiare il loro metro di terra ai piedi della collina. Le vedo scorrere come soldati in parata. Questo è ciò che rimane». Croci bianche, proprio come le lapidi che ricordano i morti di fede musulmana, che paiono come arrampicarsi sulle pendici che circondano quella che fu la capitale culturale della Jugoslavia – Sarajevo – e che insieme alle croci si fanno memoria indelebile di quanto avvenuto negli anni Novanta, così poco distante da noi. Un viaggio, quello che scorre nelle pagine di Gli ultimi ragazzi del secolo, che parte dall’Italia alla volta della Croazia e che poi prosegue in Bosnia Erzegovina, fa tappa a Mostar e, appunto, a Sarajevo.
Un libro scritto da Alessandro Bertante, edito da Giunti e che sarà presentato dallo stesso autore nel pomeriggio di sabato 23 aprile alle 18.30, presso la Libreria Volante di Lecco. Un appuntamento che riporterà con la mente a quel 1996, anno in cui il protagonista, insieme a un amico e a bordo di una Panda, parte per un viaggio estivo in Croazia e si avventura, in seguito, in un paesaggio fatto di montagne e canion, di campi minati e case sventrate. È la Bosnia: terra devastata da un conflitto terminato, a luglio del ’96, solo da alcuni mesi. Un viaggio, dicevamo, che scorre sulle pagine del libro e che, riga dopo riga, amplia l’orizzonte, si fa occasione di riflessione, racconto di una generazione cresciuta negli anni delle tv commerciali e di Drive In, dei paninari e della trasformazione di Milano, delle droghe e dell’Aids. Un affresco di un’epoca e insieme una cruda presa di coscienza dei drammi che la Storia, anche negli anni Novanta, sbatte in faccia all’Europa e al mondo intero.