ARCHIVIO – E se Manzoni se ne andasse dalla “sua” piazza? Giovedì la presentazione del nuovo libro di Stefano Motta

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LECCO – Immaginate di passeggiare per il centro di Lecco e, una volta raggiunta Piazza Manzoni, alzare lo sguardo verso quella statua che dal 1891 è lì per ricordare uno dei maggiori scrittori italiani ottocenteschi, per omaggiarne, grazie alla rappresentazione di alcune sue scene, l’opera più famosa. Immaginate di alzare lo sguardo, dicevamo, e di accorgervi che di tutta la statua del Confalonieri altro non è rimasto che il suo basamento. Manzoni  si è alzato ed è sceso dal piedistallo. Manzoni, troppo spesso dimenticato e bistrattato dalla frenetica e moderna quotidianità, ha scelto di andarsene, di intraprendere un percorso tutto suo, nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della sua vita. Da qui, da un evento certamente irreale e fantastico, prende il via una storia curiosa, che di pagina in pagina racconta non tanto del grande scrittore, bensì di un uomo, dei suoi errori, di una figlia lontana, di lettere nascoste in una tasca.

il giorno in cui alessandroIl giorno in cui Alessandro se ne andò da piazza ***, nuovo libro che lo scrittore Stefano Motta e Teka Edizioni dedicano a Don Lisander e che sarà presentato giovedì 22 ottobre alle 21 (presso Palazzo Falck, a Lecco), è un romanzo che «rilegge coi toni lievi e teneri della fantasia – si legge nella presentazione del volume – una storia che moltissimi non faticheranno a riconoscere, se solo accetteranno di rimettere in fila, come tessere di un puzzle, i titoli dei capitoli, le informazioni disseminate tra le righe, le citazioni rimasticate nel corpo del testo, le strizzate d’occhio complici e divertite di Motta, che omaggia così, con un romanzo “leggero”, quel suo Alessandro cui ha sinora dedicato studi un po’ più dotti e impegnativi».

Protagonista della presentazione di giovedì, quest’ultima parte del ricco programma del festival Lecco Città dei Promessi Sposi, il volume è arricchito dalle illustrazioni di Afran, artista di origini camerunensi e residente a Barzio, e ci presenta un Manzoni annoiato, che da più di un secolo trascorre le sue giornate in piazza, seduto sempre allo stesso posto, scambiando parole «sempre con le stesse persone, anziani come lui che adagio adagio, uno dopo l’altro, se ne vanno, frotte di passanti indifferenti a tutto, figurarsi a un vecchio vestito sempre col solito cappotto, estate o inverno che sia». E così via, verso un’avventura che lo vedrà mettersi nuovamente in gioco, dare forma a un progetto bizzarro, a «una serie di furti che tecnicamente non sono “furti”», in una città diversa da come la ricordava, «soffocata dal cemento».

La serata di giovedì sarà anche l’occasione per visitare la mostra che nella hall del Palazzo del Commercio raccoglie le illustrazioni di Afran.

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