LECCO – Sarà Davide Van De Sfroos il protagonista del terzo appuntamento del ciclo di conferenze Le Primavere di Lecco. Non temete le vostre radici, questo il titolo della lectio dialectalis che il cantautore lariano terrà martedì 10 giugno alle 20.45, presso l’Aula Magna del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano. Durante l’incontro, promosso dal quotidiano La Provincia di Lecco, Davide Van de Sfroos spiegherà ai presenti le ragioni che lo hanno spinto a scrivere i suoi testi in dialetto, ripercorrendo una carriera di musicista e scrittore lunga, ormai, più di vent’anni. L’artista racconterà quindi dei suoi personaggi, accomunati dalla caratteristica di vivere nei piccoli paesi rivieraschi, da lui conosciuti e studiati, e da quella di esprimersi attraverso il dialetto tramezzino, chiamato anche laghée. Un mondo, quello creato dal cantautore, popolato da personaggi familiari e allo stesso tempo eroici, alle prese con una realtà poetica e a volte avventurosa.
La valorizzazione delle radici di un territorio è quindi, da sempre, la prerogativa di Davide Van De Sfroos, che proprio per questa ragione è stato scelto dalla Regione come testimonial ufficiale della Lombardia per Expo 2015. Un compito che il cantante sta affrontando portando in giro per la Lombardia lo spettacolo Terra&Acqua di Lombardia – Expo Tour. Per quanto riguarda il territorio lecchese, già ufficiale la data di Garlate, dove il 17 luglio, alle 21.30, l’artista cresciuto a Mezzegra porterà un’esibizione che lo vedrà alternare le sue canzoni a contributi video riguardanti le bellezze del territorio lombardo e a duetti con le band ospiti. Terra & Acqua è infatti «un viaggio – spiega il cantautore – per scoprire la Lombardia, le sue bellezze, le sue culture e le sue tradizioni. In ogni tappa organizzeremo la giornata in modo da far conoscere a tutti, ma davvero a tutti, l’Expo e dare l’occasione al territorio di mettersi in vetrina con le sue caratteristiche ed eccellenze. Tra queste eccellenze intendo anche quegli artisti “a chilometro zero”, che cantano della loro terra ma – conclude – non sono super conosciuti».
Per ora, in attesa dello spettacolo, l’appuntamento è con la lectio dialectalis di martedì.