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LECCO – I giovani del Maghreb al centro del focus di Immagimondo dedicato alla regione nordafricana e in programma per venerdì 20 ottobre. A partire dalle 21, all’interno della Sala Conferenze di Palazzo delle Paure, si terrà infatti una conferenza della ricercatrice e docente universitaria Paola Gandolfi dal titolo Un Maghreb in divenire, prima e dopo il 2011.
L’appuntamento, inserito nella serie di incontri dedicati al Maghreb del ricco cartellone di Immagimondo 2017, proverà a riflettere sulla situazione dei giovani maghrebini a distanza di alcuni anni dalle primavere arabe. Quali sono le dinamiche di cambiamento nel Maghreb contemporaneo, soprattutto per quanto riguarda i giovani? Quali sono stati i luoghi di apprendimento di culture del cambiamento per quei giovani maghrebini scolarizzati e diplomati ma disoccupati che costituiscono la parte più importante della popolazione maghrebina oggi? Saranno questi i quesiti da cui la docente universitaria partirà per descrivere la situazione e cercare di comprendere i processi di trasformazione dal basso che hanno contribuito a dar luogo ai fenomeni rivoluzionari e alla loro evoluzione. «Nel tentativo – spiegano gli organizzatori – di mettere in gioco nuovi immaginari e proporre strade possibili verso la dignità, la libertà e la giustizia sociale, nonché verso nuove scelte consapevoli tra culture politiche, religione, movimenti islamisti e alternative di forme sociali ancora da sperimentare». Il tutto attraverso un’attenta analisi del ruolo delle nuove tecnologie, dei linguaggi artistici, dell’associazionismo e delle pratiche quotidiane di riappropriazione dello spazio pubblico.
LA RELATRICE – Ricercatrice confermata in Pedagogia Generale e Sociale, docente di Politiche educative nei paesi arabo-islamici del Mediterraneo e di Migrazioni, educazione, sviluppo presso l’Università di Bergamo e di Dialetto marocchino e Maghreb: coordinate pedagogiche e storico-antropologiche al Master M.I.M dell’Università di Venezia, Paola Gandolfi ha svolto ricerche in diversi paesi arabi, con particolare attenzione alla regione del Maghreb e al Marocco. La ricercatrice è anche membro del comitato scientifico della Cattedra Unesco (Università di Bergamo) e del Comitato Scientifico di Merifor (Mediterraneo: Ricerca e Formazione) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.