BRIANZA – La Vienna di inizio secolo e la Berlino di Weimar. La Parigi tra le due guerre e la Varsavia degli anni Quaranta. E ancora la Praga della “Primavera”, la Swinging London e, per la chiusura, la Sarajevo degli anni Ottanta. Sette città d’Europa, raccontate in un momento fondamentale della loro storia novecentesca. Il Consorzio Villa Greppi dà il via a una nuova rassegna: dieci conferenze per il ciclo “Il Novecento delle città europee”, parte del più ampio progetto “Voci della Storia”. Un programma ideato e curato dal consulente storico del Consorzio Villa Greppi Daniele Frisco e che, di volta in volta, seguirà la cronologia degli eventi storici e si focalizzerà su una delle sette città scelte.
«Con questa nuova rassegna – commenta la Presidente del Consorzio Marta Comi – Villa Greppi vuole avvicinare il pubblico alla Storia dell’Europa attraverso lo sguardo sulle principali capitali europee. Un percorso nuovo, che abbiamo voluto per rafforzare la conoscenza della Storia e della cultura europee, che fondano i valori del vivere civile della nostra comunità».
«In ogni appuntamento – aggiunge Daniele Frisco – parleremo di una città negli anni in cui dal punto di vista artistico, culturale e politico è stata, nel bene o nel male, il centro simbolico dell’Europa. Un racconto cronologico, alla scoperta di momenti di gloria che, in molti casi, hanno però coinciso con una sorta di canto del cigno, periodo di incredibile sviluppo prima di una rovinosa caduta causata dagli eventi drammatici del Secolo Breve».
Il programma
Ad aprire questo racconto in sette tappe della Storia del XX secolo è, come si può immaginare, la Vienna del primo Novecento. In programma sia per sabato 3 ottobre alle 16 nella Sala Consiliare di Camparada (e in replica anche il 7 novembre alle 17, nella sala civica Aldo Moro di Sovico) la conferenza dal titolo “IL MONDO DI IERI: LA GRANDE VIENNA DI FINE IMPERO (1900-1914)”. Con relatore Frisco, la lezione ricostruirà il fermento culturale della Vienna di inizio Novecento, capitale imperiale in grado di portare grandi innovazioni nella cultura europea, dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla musica, dalla filosofia alla politica. Un clima intellettuale incredibile e che precede, suo malgrado, la fine di un mondo longevo: quello degli Asburgo.
In cartellone per giovedì 15 ottobre alle 21 nella Sala Polifunzionale “La Colombina” di Casatenovo e per lunedì 19 ottobre alle 21 al Cineteatro parrocchiale di Sirone, invece, l’appuntamento dedicato a “LA TRAVOLGENTE E TRAGICA BERLINO ANNI VENTI (1920-1933)”, conferenza dedicata all’incredibile Berlino di Weimar: una città ribelle, con locali notturni aperti tutta la notte, spettacoli di cabaret e innovazioni culturali, dalla musica al teatro, dal cinema alla letteratura, dall’arte all’architettura. «Quello dei “Goldene Zwanziger” – spiegano dal Consorzio – è un grande fermento culturale che va di pari passo, però, con fortissime tensioni ideologiche, tra tentativi rivoluzionari e di colpi di stato, insanabili instabilità politiche e insormontabili difficoltà economiche, che all’inizio degli anni Trenta spianeranno la strada al partito nazionalsocialista di Adolf Hitler».
Si passa a “FESTA MOBILE: LA PARIGI TRA LE DUE GUERRE (1920-1940)”, invece, giovedì 29 ottobre alle 21, nella Sala Civica di Osnago: un appuntamento, questo, che restituirà una capitale francese in grado di attrarre scrittori e artisti da tutto il mondo: qui, nei locali di Montparnasse, troveranno un rifugio dal puritanesimo americano e dai regimi autoritari europei. Uno straordinario punto di ritrovo, la Parigi tra le due guerre, per tutti gli scrittori emergenti della letteratura americana, questo fino all’occupazione nazista della città.
Ci si sposta a Varsavia sabato 14 novembre alle 17, quando l’Aula Civica di Barzago accoglie la conferenza dal titolo “LA CITTÀ NOVECENTO. VARSAVIA 1935-1945: DA CAPITALE DELL’EBRAISMO EUROPEO A SIMBOLO DELLA GUERRA MONDIALE”. Una lezione che ricostruirà il clima politico, intellettuale e artistico della Varsavia tra le due guerre, con particolare attenzione alla sua comunità ebraica, la più grande d’Europa. «Un mondo – aggiungono gli organizzatori – protagonista della cultura polacca ed europea, scomparso con il secondo conflitto mondiale. Si parlerà, quindi, dei cambiamenti avvenuti alla fine degli anni Trenta, della città durante l’occupazione nazista e del suo essere divenuta drammatico simbolo della guerra mondiale e, più in generale, dell’intero Novecento».
Si resta nell’Est Europa giovedì 26 novembre alle 21, quando la sala consiliare di Triuggio ospita la serata dal titolo “PRAGA ANNI SESSANTA: LA PRIMAVERA TRADITA (1960-1969)”, incontro che tratteggerà il clima della città boema al momento dell’inizio della sua “Primavera”. Un tentativo di inseguire un socialismo dal volto umano, portato avanti soprattutto da una nuova generazione di artisti, intellettuali e politici che vedrà infrangere i suoi sogni durante la repressione sovietica del 1968.
Gli incredibili anni della “Swinging London” sono al centro, invece, della conferenza “TALKIN’ ‘BOUT MY GENERATION: LA SWINGING LONDON E IL CREPUSCOLO DELL’IMPERO BRITANNICO. LONDRA 1956-1969”, in programma per venerdì 4 dicembre alle 21 (nella sala civica Aldo Moro di Sovico) e per lunedì 14 dicembre alle 21 (nella Sala Polifunzionale “La Colombina” di Casatenovo). Un focus, questo, che intende ricostruire il declino della centralità politica del Regno Unito sullo scenario mondiale e, contemporaneamente, l’affermarsi di Londra come capitale culturale del mondo, con novità, freschezza e innovazioni in tutti i settori, dalla musica all’arte, dal teatro alla moda.
Infine, per la chiusura della rassegna, l’incontro dedicato a Sarajevo e in cartellone per giovedì 10 dicembre alle 21, nel centro polifunzionale di Correzzana. Dal titolo “GLI ULTIMI GIORNI DELL’UMANITÀ: SARAJEVO, DALLE OLIMPIADI ALLA GUERRA (1980-1996)”, l’appuntamento racconterà la Sarajevo degli anni Ottanta: una città sempre più centro culturale e artistico di una Jugoslavia il cui modello federale sembra dare segni di cedimento. Un periodo, questo, in cui la capitale bosniaca vede sbocciare un clima culturale invidiabile, con registi e musicisti conosciuti a livello internazionale. «Prova di questa centralità le Olimpiadi Invernali del 1984: occasione per Sarajevo – concludono da Villa Greppi – di mostrarsi al mondo intero. Un’atmosfera che non durerà e che sarà distrutta dai peggiori nazionalismi, determinati a cancellare una città che è stata a lungo simbolo del multiculturalismo».
INFORMAZIONI – Per maggiori informazioni www.villagreppi.it. Qui è possibile sfogliare il depliant della rassegna: https://www.calameo.com/books/001106508ed03e8168677.
Gli organizzatori precisano che il numero dei posti disponibili è limitato e che si consiglia di arrivare con anticipo. L’accesso agli eventi è consentito solo con mascherina e previa misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani.