ARCHIVIO – Dal 3 al 7 settembre torna il Festivaletteratura di Mantova

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Don Ciotti

Don Ciotti

MANTOVA – È a poco più di un paio di ore da Lecco, ma data la sua importanza non possiamo non parlarne. Come ormai da tradizione, l’inizio di settembre porta a Mantova grandi nomi del mondo della cultura, trasformando la città lombarda in un vivace luogo di incontro, di scambio, di fermento culturale. Grandi nomi, dicevamo: da Alberto Arbasino a Stefano Benni, da Don Ciotti a Claudio Magris, da Jeremy Rifkin a Paolo Rumiz, da Luciano Canfora a Francesco De Gregori. E poi ancora Philippe D’Averio, Carlo Lucarelli, Francesco Piccolo e molti altri, tutti in arrivo dal 3 al 7 settembre. Incontri con autori e reading ma anche concerti e spettacoli si susseguiranno, quindi, per cinque giorni, il tutto senza dimenticare quella straordinaria atmosfera che da sempre caratterizza uno dei maggiori festival italiani: la stretta vicinanza tra ospiti e pubblico, facilitata dalla dimensione raccolta, quasi intima, che caratterizza la città dei Gonzaga.

Claudio Magris

Claudio Magris

QUALCHE ANTICIPAZIONE – Numerosi, anche per questa edizione, i filoni che saranno proposti al pubblico, a partire da due parole chiave: città e racconto, «quasi itinerari ideali – spiegano dal festival – per iniziare a percorrere il lungo elenco degli ospiti dell’edizione 2014. Reinterpretare e riscrivere un genere classico, il memoir urbano, in condizione d’esilio è caratteristica comune di alcuni tra gli autori invitati. Alla ricerca di un luogo di cui potersi appropriare, in bilico tra presente e memoria, scrive di New York e Lagos il nigeriano Teju Cole. Di Sarajevo e Chicago Aleksandar Hemon, di una lunga teoria di città mediterranee – Roma, Parigi, la natia Alessandria – André Aciman. E una riflessione sul senso e sulla forma della città, sugli elementi che la distinguono e che ne fanno un organismo vivente, il corpo di mattoni e strade di una comunità, sarà il filo conduttore degli incontri che vedranno protagonisti l’architetto Jacques Herzog e Michael Jakob, teorico del paesaggio, insieme a Luca Molinari».

Francesco De Gregori

Francesco De Gregori

Protagonista del festival, poi, il tema dedicato al sentimento di sradicamento, di perdita della patria come sintomo della crisi di identità individuale e collettiva del nostro tempo, con un focus interamente dedicato alla letteratura palestinese. Molto spesso metafora dell’esilio, condizione esistenziale di chi non può più tornare a una patria perduta, la Palestina diviene soggetto letterario e la letteratura un mezzo per riaffermare la propria esistenza, come individui e come popolo. Ed è così che a Mantova giungeranno autori come Suad Amiry, Mourid Barghouti e il libanese Elias Khoury, che nei suoi romanzi ha tratteggiato la storia del popolo palestinese.

In occasione del centenario dello scoppio della Grande Guerra, in programma anche una serie di appuntamenti dedicati alla memoria, alla testimonianza. «Grazie all’installazione sonora curata da p.o.p produzioni – anticipano dal festival – alla Cripta di San Sebastiano sarà possibile ascoltare le voci dei tanti italiani chiamati alle armi, così come sono rimaste nelle interviste rilasciate da molti soldati dopo la guerra, o trasposte nei diari e nelle lettere arrivate fortunosamente fino a noi e recuperate grazie al paziente lavoro degli studiosi di storia popolare. Alla Sagrestia dell’Archivio di Stato, attraverso la consultazione dei registri dei ruoli matricolari, si potranno invece ricostruire le vicende militari di parenti e antenati che hanno partecipato alla Grande Guerra». Sempre legato al tema del conflitto mondiale, in calendario una serie di incontri con scrittori come Andrea Molesini, Pierre Lemaitre, Chiara Carminati e Pia Valentinis, senza dimenticare due musicisti – Francesco De Gregori e il pianista Alfred Brendel – e la regista Lorenza Mazzetti, che per l’occasione compiranno un analogo percorso tra memorie e aneddoti.

Jeremy Rifkin

Jeremy Rifkin

E poi ancora il terrorismo, le trasformazioni dovute all’avvento di Internet e dei Nuovi Media, il giornalismo narrativo e l’immaginario, in un susseguirsi di incontri tutti in programma nelle piazze, nei cortili e negli edifici storici di Mantova.

Infine, come sempre, procede la ricerca di nuovi talenti: diversi, infatti, gli emergenti della narrativa italiana e internazionale su cui il festival vuole porre l’attenzione, dalla brasiliana Adriana Lisboa a Olivier Rohe, considerato una delle promesse del romanzo francese, passando per NoViolet Bulawayo, Lavanya Sankaran, Jurica Pavičić, David Wagner e Tommy Wieringa.

Il programma con tutti gli ospiti, gli eventi e i prezzi degli appuntamenti a pagamento è consultabile sul sito della manifestazione: www.festivaletteratura.it

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