LECCO – Lecco e il Manzoni. Un binomio ormai consolidato nella mente di tutti noi: Lecco come città del Manzoni; Manzoni come scrittore “di” Lecco. Ma la provocazione che giunge dall’associazione Appello per Lecco è chiara e stimolante: non possiamo costruire la nostra vocazione turistica, pur tardiva, solo a partire da I Promossi Sposi e dai luoghi legati allo scrittore milanese. Dobbiamo, invece, trovare altri stimoli, riscoprire luoghi e personaggi che possano aggiungersi al Manzoni, diversificare l’offerta culturale, suscitare nuove curiosità. Un messaggio insieme critico nei confronti dei ritardi con cui la nostra città ha intrapreso il percorso verso la promozione turistica e un nuovo approccio, come dicevamo, per il futuro. È con questa filosofia che l’associazione promuove per venerdì 21 novembre alle 18, all’interno della sala consiliare di Palazzo Bovara, una conferenza dedicata a una grandissima personalità della cultura italiana, probabilmente una delle più famose al mondo: Leonardo da Vinci.
Un incontro che grazie agli interventi di due relatori, il professor Guido Scaramellini e il dottor Riccardo Magnani, approfondirà il rapporto tra Leonardo, la nostra città, la Valchiavenna e la Valtellina. Numerose, infatti, le teorie che associano ai paesaggi di sfondo raffigurati dal genio toscano scorci del nostro territorio: amante delle montagne, del borgo medievale lecchese, della Brianza, questi scenari devono aver non poco colpito l’artista rinascimentale, che in numerose sue opere lascia intravedere elementi a noi familiari. La conferenza di venerdì sarà quindi «un autentico tour – spiegano da Appello per Lecco – per iniziare a discutere e far discutere in città di Leonardo da Vinci, in maniera anche provocatoria, ma con l’intento di suscitare un interesse rinnovato verso un personaggio che tanto ha amato, raccontato e dipinto il nostro territorio».
Un primo appuntamento a cui, assicurano dall’associazione, ne seguiranno degli altri, il tutto con l’obiettivo di «darci al più presto una vocazione inequivocabilmente turistica. Non bastano – affermano – le enunciazioni di principio. Purtroppo i nostri ritardi a intraprendere, con coraggio, una nuova strada identitaria che ci porti a considerare terminata l’esperienza della città del ferro così come l’abbiamo conosciuta cominciano a farsi pesanti. Non che l’industria non faccia più parte di Lecco – precisano – ma la nostra città ha bisogno assoluto di guardare al futuro intensificando le politiche turistiche e culturali se vuole prefigurare una svolta decisa sul versante dello sviluppo e cambiare passo. Alessandro Manzoni da solo non basta più: bisogna riscoprire luoghi e personaggi che possano – concludono – indicare un percorso e alimentare curiosità culturale, ma anche turistica».
All’esterno dell’aula consiliare sarà possibile ammirare alcune tavole del Codice Atlantico. Un’esposizione a cura di Raffaella Marzolla.
L’ingresso è libero