ARCHIVIO – Alla libreria “Parole nel Tempo” la storia dei “Licalbe” nel racconto della figlia Anna Steiner

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LECCO – Ci sono famiglie che hanno avuto il destino legato alle vicende d’Italia più di altre, intrecciando la vita personale con la grande Storia. È il caso della famiglia Steiner, che ha vissuto alcuni dei momenti più drammatici del Secolo Breve ma che ha anche dato un grande contributo alla grafica italiana, questo grazie al lavoro di Albe e di sua moglie Lica. A raccontare le vicende di questa famiglia sarà, in occasione del Giorno della Memoria, proprio Anna Steiner, figlia della coppia di grafici che in vita condividevano tutto – passioni, ideali politici, interessi ed attività lavorative – tanto da essere soprannominati Licalbe.

albe-steinerL’appuntamento, fissato per giovedì 25 alle 18 presso la libreria Parole nel Tempo di Lecco, vedrà la donna, che è stata docente al Politecnico di Milano, raccontare la sua vita e quella di una famiglia di origine ebraica, cosmopolita e antifascista che ha dovuto fare i conti con i momenti più drammatici della storia italiana. Una vita, quella dei coniugi, raccontata anche dal punto di vista professionale in alcuni libri usciti per l’editore Corraini di Mantova, scritti dalla stessa Steiner e dedicati ai suoi genitori.

Nipote di Giacomo Matteotti, Albe Steiner sposa Lica Matilde Maria Covo e insieme alla moglie prende parte alla Resistenza. Una coppia, la loro, che dovrà fare i conti con i drammi della deportazione nazista: il fratello di Albe, Mino, sarà infatti condotto a Mauthausen, mentre il padre di Lica, Mario, perderà la vita insieme a due cugini nella famosa strage di Meina, ad opera delle SS. Poi, terminata la guerra, l’affermazione come grafici e designer di livello mondiale, che li renderà anche protagonisti della vita culturale e artistica milanese dei primi decenni del secondo dopoguerra.

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