LECCO – «Doppia storia di doppi che rimanda al mito di Orfeo e Euridice, è un film impregnato di necrofilia, spaesamento, senso di vertigine (anche etica), bisogno di una “seconda volta”, in bilico tra tensione romantica e nera dimensione vampiresca». Il dizionario dei film Il Morandini ne parla in questi termini, come di una «bellissima, arcana e crudele storia di un’ossessione amorosa, ricca di sensi e percorsi plurimi». E Vertigo, titolo italiano La donna che visse due volte, è un film che proprio sulla vertigine e sul tema del doppio, sulla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi, sul precipitare e lasciarsi prendere da una spirale di desideri, sogni, incubi, costruisce la sua trama. LEGGI L’ARTICOLO