La vita appesa a un filo, al possibile sparo, alla scelta di chi, protetto dalla sua postazione sicura, valuta chi sta passando, decide se fermarlo per sempre o lasciarlo procedere. L’ebbrezza malata data dal potere, dalla consapevolezza di essere – anche solo per qualche istante – al pari di una divinità. E il ritorno, ancora … Leggi tutto “Shooting in Sarajevo”: dolorosa immedesimazione e spaesante precarietà. La recensione della mostra di scatti di Luigi Ottani allestita a Villa Greppi
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