ARCHIVIO – “Paesaggi Possibili. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana”: visitabile fino a domenica la mostra di Palazzo delle Paure e Villa Manzoni di Lecco

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LECCO – Giovanni Fattori, Lucio Fontana, Giacomo Balla. E ancora Giuseppe De Nittis, Carlo Carrà, Telemaco Signorini, Ennio Morlotti, Massimo d’Azeglio. Circa un centinaio di opere di artisti italiani attivi tra Otto e Novecento raccontano il tema iconografico del paesaggio in un percorso espositivo che include sia Palazzo delle Paure che Villa Manzoni di Lecco. Si tratta di Paesaggi Possibili. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana, la mostra in programma fino al 21 novembre 2021, curata da Simona Bartolena e prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese.

Giuseppe De Nittis, Via di Portici, olio su tela, 19×20 cm

Un’esposizione che prosegue la riflessione sull’arte italiana tra Otto e Novecento e che punta l’attenzione, questa volta, su un tema, quello del paesaggio, largamente indagato nell’ambito dell’arte francese – basti pensare a Romanticismo, scuola di Barbizon, impressionisti, Pointilliste o Avanguardie – ma ancora da approfondire, questa la tesi dei promotori della mostra, in Italia.

«Sebbene il paesaggio sia un tema iconografico oggi assai diffuso nelle arti visive – afferma, infatti, Simona Bartolena – la sua autonomia come genere pittorico autonomo è molto recente. Solo nel XIX secolo, infatti, gli venne riconosciuto un ruolo autonomo: non più paysage historique, non più scenografia per racconti mitologici, religiosi o storici, ma tema a se stante, momento di osservazione del vero dal vero, occasione di sperimentazione tecnica ed espressione poetica. Dalla natura sublime della generazione romantica agli scorci dal vero dei pittori di Barbizon e dei loro numerosi eredi, l’Ottocento è, in tutta Europa, il secolo in cui il Paesaggio trova se stesso, trasformandosi progressivamente da scenografia per narrazioni bibliche storiche o letterarie, a luogo  del vero, a luogo dell’anima, da spazio collettivo a spazio mentale».

Lucio Fontana, 196, Ambiente spaziale, 1948

E così, coprendo un arco temporale che dall’epoca romantica giunge fino al secondo dopoguerra, la mostra mette in luce i diversi approcci al paesaggio – sia esso mimesi del vero, luogo dell’immaginazione e del sogno, simbolo, proiezione del sé o concetto spaziale – e ne rivela la progressiva tendenza all’astrazione. Un racconto che dalla classicità del paysage historique dei romantici prosegue lungo l’indagine del vero dei macchiaioli e raggiunge le visioni divisioniste e le sperimentazioni delle Avanguardie di inizio Novecento, fino ad approdare alle soglie del contemporaneo.

INFORMAZIONI – Orari Palazzo delle Paure: martedì 10-13; mercoledì e giovedì  14-18; venerdì, sabato e domenica 10-18. Orari Villa Manzoni: martedì 14-18; mercoledì e giovedì 10-13; venerdì, sabato e domenica 10-18. Gli accessi alla mostra saranno regolati in base alle vigenti norme anti Covid-19. Biglietti: Intero 10 euro, ridotto 8 euro (ragazzi dai 14 anni ai 18 anni, over 65, gruppi precostituiti di adulti oltre le 15 persone, abbonati Trenord nei weekend), ridotto speciale Trenord 7 euro (abbonati Trenord nei giorni feriali), bambini e scuole 5 euro. Il biglietto della mostra “Paesaggi Possibili. Da De Nittis a Morlotti, da Carrà a Fontana” è acquistabile solo presso Palazzo Paure o in prevendita sul sito internet www.vivaticket.com e comprende anche la visita alla seconda sede della mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Villa Manzoni.

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