LECCO – Una trentina di scatti in bianco e nero raccontano, a esattamente cinquant’anni di distanza, un po’ dello storico Re Nudo di Montalbano. Una mostra dal titolo Montalbano 1971: fuori scena, allestita allo Spazio Oto Lab di via Mazzocconi e che espone parte del reportage fotografico realizzato da Gianni Rusconi in occasione del primo Free Folk Pop Festival italiano: quell’evento di cui ricorre, oggi, il cinquantesimo anniversario, organizzato a Lecco dal Collettivo Anarchico Lecchese e da amici musicisti con la collaborazione della rivista Re Nudo.
Una mostra, questa di Oto Lab, visitabile fino al prossimo 6 di ottobre e in cui si raccontano momenti dell’allestimento del festival: un tuffo non solo nelle atmosfere di quell’evento, ma anche – e più in generale – nei primi anni Settanta.
«Queste – spiega, infatti, il fotografo Gianni Rusconi – sono fotografie di 50 anni fa. Era tutto un po’ più povero, si vede negli automezzi, nel palco, nella semplicità dei vestiti. Si vedono per lo più dei ragazzi dai 20 anni in giù, che lavorano seriamente per preparare quello che oggi chiamano catering. La mela veniva passata per mano, come il panino, il vino. Per questo, nella fase di sgombero, le panoramiche del campo mostrano incredibilmente pochi rifiuti dopo il passaggio di forse 10.000 persone. Si vede anche che i ragazzi si divertono, si vedono lei e lui. Quello che non si può capire è la loro eterogenea provenienza. Il tessuto era l’appartenenza a un centro piccolo, Lecco, dove gruppi che gravitavano in ambienti diversi, politica, musica, capelloni, un certo bar, una certa fiaschetteria, erano comunque adiacenti e non troppo distanti nel modo di essere. Hanno avuto la non piccola magia di potersi appassionare a qualcosa e di sentire che si poteva fare».
«Siamo felici di unirci al calendario di iniziative che ricordano i 50 anni da questo storico festival – sottolinea Giovanni Rusconi, responsabile di spazio Oto Lab – proponendo al pubblico questa interessante mostra fotografica, che si inserisce nel solco delle numerose iniziative culturali già ospitate all’interno degli spazi di Oto Lab. Dopo mesi segnati da distanziamenti, chiusure e impossibilità di creare momenti di condivisione, torniamo con una proposta che vuole innanzitutto celebrare l’atmosfera di libertà e intraprendenza vissuta dai tanti giovani lecchesi che furono coinvolti nell’organizzazione di questo evento che, a distanza di ormai mezzo secolo, possiamo senza dubbio definire leggendario, sia per la nostra città che per il panorama musicale italiano».
INFORMAZIONI – La mostra è aperta fino al 6 ottobre nei seguenti orari: il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, in settimana su prenotazione chiamando 348.6002819 o inviando una mail a info@giannirusconi.it. Per accedere è necessario avere la certificazione verde (green pass).