Un connubio di spiritualità, fascino e sobrietà. Il tutto immerso in paesaggi mozzafiato. È il Romanico lariano, la declinazione locale di quello stile architettonico che a partire dall’XI secolo si diffonde un po’ in tutta Europa, dando vita a un nuovo modo di intendere il rapporto tra uomo e Dio. Un rapporto secondo il quale all’uomo, essere razionale e intelligente, è lasciato il compito di modellare la materia donatagli sotto forma di natura, senza però cadere nell’errore di stravolgerla o nasconderla.
Di testimonianze di questo periodo artistico il territorio del Lago di Como è molto ricco e per chi desiderasse partire per una gita giornaliera all’insegna del romanico sul ramo lecchese del Lario, un valido itinerario alla scoperta dell’armonia tra opera dell’uomo e natura potrebbe essere quello che, tralasciando la città capoluogo, si snoda lungo il litorale.
Immaginiamo, quindi, di trovarci sulla sponda orientale del Lario e di lasciarci alle spalle la città di Lecco: la prima tappa del nostro piccolo viaggio non potrebbe che essere la chiesetta di San Giorgio, a Mandello del Lario. Posta su una roccia a strapiombo sul lago, in una posizione panoramica che domina la strada costiera, la chiesa sorge lungo il Sentiero del Viandante e presenta molti elementi romanici. Innanzitutto la pietra ben visibile. E poi l’abside semicircolare e le finestre ad arco con una sola apertura (monofore), dalle quali filtra una luce quasi mistica. Per raggiungere l’edificio bisogna percorrere un sentiero in salita per circa dieci minuti. La sola piazzetta antistante la chiesa, dalla quale si gode una fantastica vista su monti e lago, meriterebbe una visita, ma a rendere ancora più prezioso l’edificio ci pensa il ciclo di affreschi sul tema del Giudizio Universale, che ricopre le pareti interne e che risale al XV secolo.
Procediamo percorrendo la strada che costeggia il lago e raggiungiamo Varenna. Qui le protagoniste del nostro tour sono le chiese di San Giorgio e di S. Giovanni Battista, entrambe situate in uno dei luoghi centrali del paese: piazza San Giorgio. La prima delle due sembra quasi incastonata nella retrostante roccia ed è la chiesa più importante di Varenna. Ma è la seconda, minuta e accogliente, a suscitare il nostro interesse. L’unica sua parte visibile su piazza San Giorgio è l’esterno dell’abside e in un primo momento può sembrare quasi un piccolo battistero a pianta circolare. Ma girandovi attorno verso sinistra, ecco che sul lato della piccola chiesa appare l’ingresso. L’interno, a navata unica, ha un soffitto in legno e vanta alcuni resti di affreschi trecenteschi.
E ancora una breve tappa a Bellano, per dare uno sguardo alla chiesa dei SS. Nazaro e Celso, un’originale miscela di elementi romanici e gotici. Ha una facciata che alterna marmo bianco e nero, cosa che le conferisce una certa eleganza. Le tre navate absidate e la presenza delle monofore ci ricordano la matrice romanica dell’edificio, anche se non mancano i successivi rimaneggiamenti gotici, chiaramente visibili nel rosone e negli archi a sesto acuto.
Superato anche il paese di Bellano, finalmente ci imbattiamo in uno dei monumenti di maggiore interesse del Lario, la splendida Abbazia di Piona. Situato all’estremità della penisola di Olgiasca e in uno scenario naturale davvero suggestivo, il complesso dista circa 12 km da Bellano e si raggiunge percorrendo una strada ciottolata e in discesa, lunga 1.500 m. Due alte statue, San Bernardo a sinistra e San Benedetto a destra, segnalano il passaggio in un luogo sacro. Procediamo ancora per qualche metro ed ecco che finalmente arriviamo al cancello di ingresso del complesso abbaziale.
La chiesa, immediatamente visibile una volta varcata la cancellata, ha origini molto antiche (le prime testimonianze sembrano ricondurci al 600 d.C.), anche se si ritiene che sia stata ampiamente rimaneggiata nel corso del XII secolo. È a questo periodo che risale, infatti, la costruzione del monastero cluniacense, al quale si aggiunge, nel secolo successivo, il chiostro dalle forme gotiche che affianca la chiesetta dai muri in pietra locale e dalla facciata a capanna.
Infine, prima di lasciare l’Abbazia e concludere la nostra gita, una breve tappa nel negozietto posto all’ingresso del complesso, dove acquistare prodotti realizzati dagli stessi monaci, dai liquori alle erbe medicinali, dal miele alle creme cosmetiche.
Buona gita a tutti!