ARCHIVIO – L’Argentina di Davide Berri in mostra alla Galleria La Nassa

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LECCO – C’è Buenos Aires con i suoi colori, la gente e la vita. Ci sono i paesaggi meravigliosi del nord e del sud dell’Argentina, ma anche fotografie che giocano con forme e colori, spiazzando chi le osserva per la prima volta. Si tratta di Equilibrate dissonanze, la mostra fotografica di Davide Berri che è stata inaugurata domenica 20 dicembre 2015 alla Galleria La Nassa di Lecco, nel rione di Pescarenico. L’esposizione, aperta fino al 10 gennaio, propone 52 scatti che il fotografo freelance ha realizzato nella sua terra di adozione, l’Argentina, dove vive e lavora da due anni. Una mostra che vuole quindi celebrare un’esperienza di vita, ma anche l’amore per una terra e una città, Buenos Aires, in cui Berri sembra trovarsi completamente a suo agio.

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Davide Berri durante l’inaugurazione

«L’esposizione – ci spiega l’autore – è una selezione di circa trentamila fotografie realizzate durante la mia esperienza in Argentina e si divide in tre sezioni: una parte più artistica, e forse più intima, nella quale gioco con forme, piani e colori. Qui – prosegue – mi diverto a confondere lo spettatore con immagini all’apparenza spiazzanti e che poi, dopo un’attenta osservazione, tornano a essere formate da elementi riconoscibili. I paesaggi naturali sono al centro, invece, della seconda sezione, dove cerco di cogliere le bellezze naturali di un paese tra i più vari e spettacolari del mondo. Un reportage metropolitano è infine al centro dell’ultima serie di fotografie, nella quale rappresento Buenos Aires, un mix esplosivo di colori suoni e persone. Un caos in cui ci può però orientare, dove è possibile trovare un equilibrio». Numerosi, quindi, i soggetti e le situazioni ritratte dal fotografo lecchese: «dalle manifestazioni politiche a quelle sportive, dalla musica a scene di vita quotidiana in grado di descrivere – continua Berri – la miriade di piccoli mondi che costituiscono le equilibrate dissonanze di questa grande metropoli».

foto mostra berri 1Per tutta la durata dell’esposizione sarà possibile acquistare anche alcune foto formato Polaroid, realizzate per l’occasione e in serie limitata. Il ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Voces Vitales, che in Argentina si occupa di sviluppare progetti per rafforzare la presenza decisionale delle donne nella società. Un’attenzione al sociale, quindi, in un’esposizione che rappresenta a pieno un fotografo che, anche dopo la sua partenza per l’Argentina, «è rimasto – come spiega il critico Giulio Sangiorgio – un cronista di eventi che non fanno la storia con la S maiuscola, un coreoagrafo istintivo di uomini e cose, di gesti e di attimi, un cantore d’amore pulsante verso l’essere in quella terra, in quel momento, con quella macchina fotografica tra le mani, e sull’occhio».

La mostra resterà aperta fino al 10 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 (chiuso lunedì mattina, 25/26/31 dicembre e 1 gennaio). La galleria si trova in Piazza Era, a Lecco.

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L'autore di questo articolo

Daniele Frisco

È il flâneur numero uno, ideatore e cofondatore del giornale. Seduto ai tavolini di un qualche bar parigino, lo immaginiamo immerso nei suoi amati libri, che colleziona senza sosta e che non sa più dove mettere. Appassionato di Storia e, in particolare, di Storia culturale, è un inarrestabile studente (!): tutto è per lui materia da conoscere e approfondire. Laurea? Quale se non Storia del mondo contemporaneo?! Tesi? Un malloppo sul multiculturalismo di Sarajevo nella letteratura, che gli è valso la lode. Travolto da un vortice di lavori – giornalista, insegnante di Storia, consulente storico e istruttore del Basket Lecco – tra una corsa di qua e una di là ama perdersi nel folk-rock americano, nei film di Martin Scorsese e di Woody Allen, nella letteratura mitteleuropea e, da perfetto flâneur, nelle strade della cara e vecchia Europa. Per contattarlo: daniele.frisco@ilflaneur.com