“INFORMALE. La pittura italiana degli anni Cinquanta”
in mostra a Palazzo delle Paure di Lecco

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LECCO – Un’arte che si contrappone alla figurazione tipica dell’epoca dei regimi totalitari, che vuole essere rabbiosa risposta alle violenze di cui l’uomo si è dimostrato capace. In tutto l’Occidente, l’onda dell’Informale si diffonde rapidamente, sperimentando nuovi linguaggi e nuovi stili. Così anche in Italia, dove negli anni Cinquanta questa forma d’arte si manifesta in molteplici versioni, sempre e comunque in contrasto con la pittura figurativa. Continua con la mostra INFORMALE. La pittura italiana degli anni Cinquanta il ciclo espositivo Percorsi nel Novecento, ideato dalla Direzione del Sistema Museale Urbano Lecchese e affidato per la sua progettazione e realizzazione a ViDi Cultural. Un percorso che, dopo la chiusura dell’esposizione dedicata al ritorno alla figurazione nell’Italia tra le due guerre mondiali, ora prosegue la sua corsa concentrandosi proprio sulla stagione dell’Informale.

Romagnoni Bepi, Testa, 1957, olio su tela, Museo della Permanente, Milano

In programma dal 15 marzo al 30 giugno 2024, la mostra è anche questa volta curata da Simona Bartolena e porta a Palazzo delle Paure più di 60 opere di artisti come Afro, Tancredi, Chighine, Fontana, Moreni, Burri, Morlotti, la cui cifra espressiva ruota attorno al segno, alla materia, al colore, al gesto.

Una mostra che, come spiega la curatrice, si preannuncia strettamente connessa alla prossima, che sarà dedicata «al versante spazialista e nucleare e alle tendenze percettive, sperimentali e cinetico programmate degli anni Sessanta. In questa prima “puntata” del racconto – racconta, infatti – si indaga la scena artistica di un’Europa seduta sulle macerie della propria civiltà, uscita stravolta dal secondo conflitto mondiale e dagli orrori dei governi totalitari. Il futuro sembra solo un’ipotesi priva di concretezza, il presente è nebuloso, effimero, frammentato. Smarrita ogni sicurezza, l’individuo si trova solo con se stesso, perso nella dimensione immanente dell’esistenza, senza alcuna fiducia nel prossimo. L’artista non è, ovviamente, estraneo a questo scenario. L’ipotesi di un’arte che possa farsi portatrice di un messaggio universale, che possa essere di utilità pubblica, è messa drammaticamente in crisi. Il potere comunicativo dell’arte non interessa più. L’uomo è solo, unico responsabile delle proprie scelte, e l’arte si fa interprete di questa dolorosa, ma lucidamente cosciente, solitudine».

Umberto Milani, Presenze: 1960, Museo della Permanente Milano

Una solitudine che si riflette nella natura stessa dell’Informale, che non si presenta come un movimento coeso, bensì come una tendenza figlia dell’urgenza espressiva di artisti che non si fanno interpreti di questa drammatica convergenza storico-culturale. E così l’esposizione lecchese si concentra su una generazione di autori usciti feriti dalla Seconda guerra mondiale e che attraverso linguaggi nuovi provano a narrare una situazione drammatica e complessa. Dubbiosi sul ruolo pubblico dell’arte, scelgono quindi una via solitaria che non preveda confronti con l’altro né manifesti o testi teorici, perché le vie dell’Informale saranno molteplici e variegate, anche se accomunate da spontaneità, istinto gestuale, rifiuto di qualsiasi legge e geometria, improvvisazione.

«A mio avviso – spiega ancora Bartolena – non sono Burri o Fontana i principali esponenti di questo fenomeno, anzi: i due grandi maestri hanno ricerche autonome e uniche, impossibili da ascrivere a una definizione o a una singola tendenza. I veri protagonisti di questa stagione sono ben altri: artisti forse meno noti, ma ben più esemplificativi per comprendere le ragioni di un momento storico. Per questo, in mostra, oltre ai nomi più celebri, ho voluto proporre opere di artisti meno conosciuti, talvolta quasi dimenticati, ma dai linguaggi potenti ed espressivi, che sapranno certo stupire i visitatori».

INFORMAZIONI – 15 marzo – 30 giugno 2024 | Palazzo delle Paure di Lecco.

Tancredi Parmeggiani, Senza titolo, 1960, tecnica mista su carta intelata, collezione privata

Orari: martedì 10-14, da mercoledì a domenica 10-18, lunedì chiuso.

Biglietti: Intero 10 euro, ridotto 8 euro (ragazzi dai 13 ai 18 anni, over 65 anni, studenti universitari muniti di tessera, gruppi precostituiti da almeno 8 persone e fino ad un massimo di 20, soci FAI e TCI con tessere in corso di validità, 1 accompagnatore per ogni abbonato Trenord), ridotto speciale Trenord (weekend e festivi) 7 euro (per gli Abbonati Trenord in possesso di tessera IO VIAGGIO), ridotto speciale Trenord (feriali) 6 euro (Per gli Abbonati Trenord in possesso di tessera IO VIAGGIO), Scuole (di ogni ordine e grado) e bambini (dai 6 ai 12 anni) 4 euro. Gratuito: disabile e un accompagnatore, giornalisti con tessera in corso di validità, guide turistiche abilitate, bambini fino ai 5 anni di età, soci ICOM muniti di tessera in corso di validità, soci Abbonamento Musei Lombardia muniti di tessera in corso di validità, un accompagnatorie di gruppi ogni 15 persone, docenti delle scuole di Lecco di ogni ordine e grado)

Accompagna la mostra un catalogo realizzato da Ponte43 per le edizioni ViDi cultural.

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