MERATE – Una raccolta di fotografie per rappresentare il panorama che fu cornice dei Promessi Sposi, per narrare luoghi che ispirarono Manzoni, per rileggere, attraverso la suggestione che ne deriva, il celebre testo. Il Maggio Manzoniano porta a Merate una mostra fotografica che già dal titolo lascia immaginare il tema di fondo dell’intera esposizione: si tratta di In cammino con Don Lisander, una mostra di scatti del fotografo meratese Dario Airoldi, per l’occasione allestita all’interno di Villa Confalonieri dal 7 al 28 maggio. Un percorso per immagini, la mostra, che si inserisce all’interno della seconda edizione di una kermesse che intende porre l’accento proprio sul forte legame tra Alessandro Manzoni e la città di Merate.
«Accolgo con vero piacere – questo, infatti, il commento del sindaco di Merate Andrea Massironi – l’arrivo della mostra di Dario Airoldi all’interno del progetto Maggio Manzoniano come autentica ciliegina su una torta già ricca di contenuti. L’idea di valorizzare e analizzare la presenza concreta sul territorio meratese di un illustre personaggio, protagonista della stesura di alcune delle più belle pagine della letteratura italiana, contempla la scelta di affrontare la controversa celebre storia d’amore attraverso una chiave di lettura nuova e, proprio per questo motivo, particolarmente interessante. Qui, a Merate, lo scrittore fu educato dal 1791 al 1796 nel Collegio dei Padri Somaschi, ora sede dell’Istituto Comprensivo Statale e della Biblioteca civica. Il 10 Aprile 1816 l’Imperatore d’Austria Francesco II d’Asburgo riconobbe il titolo di “Signore” ad Alessandro Manzoni, detto affettuosamente Don Lisander. Oggi il fotografo ci offre l’opportunità di assaporare le visioni d’allora come se potessimo “vedere” con gli occhi dello scrittore e “sentire” con il cuore di Dario Airoldi».
«I Promessi Sposi interpretati da Dario Airoldi – scrive Alberto Moioli nel catalogo della mostra – sono protagonisti di scatti che presentano il panorama che ne fu cornice narrante del romanzo, luoghi colti attraverso la ricerca di un’atmosfera che è la stessa vissuta dallo scrittore, la medesima che senza alcun dubbio ispirò l’immortale opera manzoniana, paesaggi che sono entrati nell’anima del fotografo prima ancora d’essere stati immortalati e stampati».
È così che la fotografia può farsi pretesto, proprio com’è nell’intento dell’intero festival culturale, per stimolare un nuovo approccio nella lettura figurativa del testo manzoniano: attraverso la magia dei luoghi si ricercano, qui e oggi, le atmosfere colte dallo scrittore. «Immerso nelle parole dello scrittore – scrive ancora Moioli parlando dell’opera La monaca di Monza – il fotografo ha saputo tradurre in immagine le parole del libro. Sono le parole che prendono forma sulla carta fotografica e ci regalano un’immagine fotografica che, come un tuffo al cuore, ci possono riportare al candore poetico descritto dal Manzoni».
INFORMAZIONI – Dal 7 al 28 Maggio 2017, Villa Confalonieri – Merate. Orari: sabato e domenica 10-12 e 15:30-18:30.