ARCHIVIO – Il Polittico di Bernardino Luini della Chiesa di Maggianico, a Lecco. In arrivo una serata di approfondimento

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luini2LECCO – Una serata dedicata al polittico della Chiesa di Maggianico, a Lecco, attribuito a Bernardino Luini: un appuntamento che vedrà il professor Enzo Gibellato, docente di Storia dell’Arte, illustrare ai presenti l’opera recentemente restaurata. Promossa dalla Parrocchia di Maggianico, la serata è fissata per venerdì 27 ottobre alle 21, naturalmente all’interno della chiesa di S. Andrea del rione lecchese.

Tra i più apprezzati pittori lombardi della sua epoca, è presumibilmente intorno al 1515 che Luini realizza il prezioso polittico: un’opera che raffigura la “Madonna col Bambino e Santi, Dio Padre e l’Annunciazione” e che si compone di otto pannelli. Al centro, nell’ordine inferiore, il grande dipinto della Madonna con bambino, affiancato sulla sinistra da Sant’Andrea e sulla destra da San Sebastiano. Poi, nell’ordine superiore dell’opera, Dio Padre, Santa Caterina a sinistra e Sant’Antonio a destra. Infine, alla sommità, l’angelo Gabriele nel momento dell’Annunciazione e, accanto, Maria annunciata.

luini1Restaurato nel corso del 2017 grazie alla delegazione FAI di Lecco e alla donazione fatta in ricordo dei fratelli Paolo e Alessandra Boghi dalla famiglia, il polittico è ora ammirabile in tutto il suo splendore: un’opera che, a detta della dottoressa Ilaria Bruno, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Lombardia Occidentale,  per la sua importanza e per lo stato precario in cui versava necessitava di un appropriato intervento di restauro estetico e conservativo. Intervento che, in realtà, non è il primo nella storia del polittico: pervenuto, secondo le ricostruzioni, alla parrocchia di Maggianico dalla famiglia Ghislanzoni di Barco che ne era proprietaria, già nel corso dell’Ottocento l’opera  viene smontata e ricomposta nella sua forma attuale. È l’architetto Giuseppe Bovara a progettare il nuovo altare, con le cornici in marmo scolpite da Bernardo Argenti.

Poi, a metà Novecento e in occasione di una mostra a Villa Olmo dedicata proprio a Luini, un nuovo restauro: un intervento che, secondo la dottoressa Ilaria Bruno e quest’ultima restauratrice, Roberta Grazioli, non ha prodotto buoni risultati e che ha condotto ai lavori di quest’anno.

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