ARCHIVIO – Il futuro rubato a un’intera generazione di bambini. Alla Torre Viscontea “Hijacked Education”: in mostra gli scatti di Diego Ibarra Sánchez

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LECCO – Scuole distrutte. Classi vuote. Libri bruciati. Tracce di una violenza che ruba le identità e segna indelebilmente il futuro di un’intera generazione di bambini. Una pellicola che scorre e che racconta di paesi come il Pakistan, l’Afghanistan, l’Iraq, la Siria, il Libano, e ancora l’Ucraina, la Colombia, la Nigeria. In occasione della ventitreesima edizione di Immagimondo, il festival di viaggi luoghi e culture promosso da Les Cultures Onlus e in programma nel lecchese dal 19 settembre al 3 ottobre, la Torre Viscontea di Lecco ospita Hijacked Education, progetto realizzato da Diego Ibarra Sánchez e per la prima volta esposto in Italia.

Kiev, Ucraina 2018 @ Diego Ibarra Sánchez

Una mostra organizzata in collaborazione con il Sistema museale urbano lecchese e l’International Month of Photojournalism di Padova, in cartellone dal 20 settembre al 4 ottobre 2020 e che raccoglie scatti realizzati dal fotografo documentarista e filmmaker spagnolo e residente in Libano, da tempo impegnato nel raccontare quanto la violenza, l’intolleranza e la paura siano la punta di un iceberg che segnerà il futuro dei più giovani.

Pakistan 2013 @ Diego Ibarra Sánchez

Scuole abbandonate, insegnanti e studenti in esilio, bambini-soldato, banchi impilati scorrono in un reportage che mette in luce le ferite aperte della guerra: ferite che, come si legge nella presentazione della mostra, «scrivono con il sangue il futuro di milioni di ragazzi. La violenza penetra nei paesi confinanti che assorbono caoticamente una generazione destinata a crescere in esilio. Diversi programmi di studio, sovraffollamento nei campi, servi della terra. Bambini e insegnanti si trovano sulla linea del fuoco».

Libia 2011 @ Diego Ibarra Sánchez

Un lavoro, questo di Diego Ibarra Sánchez, durato anni, partito nel 2009 dal Pakistan, portato avanti negli altri paesi citati e che intende la fotografia non tanto e solamente come una finestra sul mondo, strumento che mostra la sofferenza altrui, bensì un medium capace di sollevare interrogativi e generare riflessioni.

INFORMAZIONI – Ingresso libero. Orari: giovedì 10–13; venerdì, sabato e domenica 14–18.

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