LECCO – Quasi una danza di due corpi di donna nudi, esili, leggiadri. E poi uno scambio, verrebbe da pensare, di confidenze: tra una sigaretta e l’altra ecco una donna perdersi nei racconti di quella che potrebbe essere un’amica. O ancora due ragazze con violino e violoncello alla mano, una sorta di dialogo in musica. Le opere di Piera Biffi in mostra alla Galleria Melesi parlano di donne, certo, ma lo fanno con una forza e una profondità che stupiscono. Perché le donne che di opera in opera sembrano così naturalmente interagire appartengono in realtà a forme espressive e ad epoche diverse.
Pittura e fotografia si incontrano, si stringono la mano, si confondono l’una nell’altra, esattamente come la mano di chi quei quadri li ha dipinti e di chi ha in seguito scattato con la macchina fotografica. Sì, perché come vi abbiamo già raccontato in occasione dell’inaugurazione della mostra Anime allo specchio, visitabile presso la galleria lecchese sino al 5 marzo 2016 e curata dalla critica Simona Bartolena, il lavoro della fotografa di Mezzago Piera Biffi è curioso e suggestivo: una selezione di opere d’arte realizzate da artiste donne e raffiguranti figure femminili, alle quali la fotografa ha poi aggiunto i volti e i corpi di modelle contemporanee, dando forma a nuove, interessantissime opere, sintesi di tempi e spazi lontani.
Ed ecco scorrere sulle pareti dello spazio di via Mascari, quindi, una ventina di dipinti di artiste come Tamara de Lempicka, Aloïse Corbaz o Amélie Beaury-Saurel, cui la Biffi ha aggiunto figure da lei fotografate in studio. Un accostamento a volte disarmante, fatto di volti, tratti del viso, corporatura che soprattutto nei dialoghi con Tamara de Lempicka, Angeles Santos Torroella, Leonor Fini, Maria Lassnig, Amélie Beaury-Saurel ed Aloïse Corbaz paiono incredibilmente convincenti. La sovrapposizione sia temporale che spaziale diviene qui messaggio di universalità: modelle di fine Ottocento si intrattengono con colleghe dei nostri giorni, in un riuscitissimo gioco di rimandi, sguardi e complicità fisica.
Una mostra, Anime allo specchio, che certamente non può che essere letta come un omaggio alla donna: che sia pittrice, fotografa o modella, la figura femminile è protagonista indiscussa di un percorso espositivo che intende riflettere anche sulle difficoltà che storicamente le artiste hanno dovuto affrontare. I dialoghi con La sigaretta e Capelli rossi di Carla Maria Maggi, fino a pochi anni fa sconosciuta e recentemente riscoperta sul piano nazionale e internazionale, sono lì esposti per ricordarcelo: una donna, la pittrice milanese, che per quasi tutta la vita ha scelto di chiudere i propri quadri in soffitta proprio a causa di «una società che non ammetteva – così scrive la Bartolena in un saggio a lei dedicato – che una donna onesta (…) potesse essere anche una pittrice di professione».
Sensibilità e creatività tenute lungamente segrete, perché «la via delle donne all’arte – spiega ancora la curatrice della mostra – è stata una strada impervia e complessa, fatta di ostacoli, limitazioni, pregiudizi. Escluse dalle Accademie di pittura, guardate con sospetto, lasciate ai margini della scena e della letteratura artistica del loro tempo, le pittrici e le scultrici hanno dovuto farsi largo con coraggio». Un percorso, quello delle donne in arte, che «va di pari passo – conclude – con quello della loro emancipazione sociale».
EVENTO COLLATERALE – Il tema delle donne che ritraggono altre figure femminili sarà alla base di un approfondimento che martedì 16 febbraio vedrà intervenire la critica d’arte Simona Bartolena. Un appuntamento in programma a partire dalle 20.45 presso la Galleria Melesi (via Mascari 54, Lecco) e che vedrà la curatrice della mostra dialogare con Piera Biffi.
INFORMAZIONI – La mostra sarà visitabile sino al 5 marzo 2016. Orari: da martedì a sabato dalle 16 alle 19 (altri orari su appuntamento). Per info: www.galleriamelesi.com, info@galleriamelesi.com